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Un tremendo boato sconvolge il Comune di San Stino di Livenza. L’esplosione avviene in una casa situata in via Trentin. Alle ore 17:30 i Vigili del Fuoco di San Donà e Motta di Livenza entrano nell’abitazione e trovano un morto e un ferito grave. A detonare è stato un residuato bellico risalente alla prima guerra mondiale. Le vittime due collezionisti di materiali militari della grande guerra. Quando ricevo la notizia resto senza fiato, il sangue ghiaccia. Onestamente, in questi ultimi anni ho sempre pensato che fosse terminato il capriccio di tentare lo svuotamento, (o altro) dei residuati nelle case o nei garage. Immaginavo che il settore avesse compreso i pericoli prodotti dai residuati, ma questa notizia oltre a sbugiardarmi mi riporta indietro nel tempo. In via Trentin i Carabinieri trovano altri ordigni inesplosi. Qualcuno potrebbe affermare: <è stata colpa loro non dovevano smuovere i residuati>, certo avrebbe quasi ragione, ma quando accadono questi incidenti la responsabilità andrebbe suddivisa tra tutti noi che avremmo dovuto fare più: informazione e raggiungere anche la coscienza di Mauro e il suo amico. Al contrario e con grande indifferenza abbiamo sempre snobbato questo problema. L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra continuerà a creare campagne informative, biografia di una bomba proseguirà a pubblicare le notizie che appaiono in rete, ma dovremmo coinvolgere anche i media nazionali, locali. Oggi tutte le grandi testate hanno scritto a riguardo dell’incidente di San Stino di Livenza e queste pubblicazioni le percepisco tardive, nel senso che sarebbe stato più opportuno scrivere, stilare articoli orientati alla prevenzione (prevenire è meglio di curare o dobbiamo attendere vittime per parlare di sicurezza su questo tema?) come fanno in tutti i Paesi del mondo compreso gli Stati Uniti che settimanalmente lanciano campagne rivolte al pericolo delle bombe inesplose. In Italia L’Esercito Italiano è impegnatissimo nel promuovere, organizzare campagne di sensibilizzazioni destinate a informare studenti e civili di quanto sia azzardato smuovere un residuato. Stesso discorso per il MIUR. Abbiamo fatto tanto, ma non abbastanza per aiutare Mauro e il suo amico, avremmo dovuto impegnarci maggiormente, ma non è stato fatto. Mauro siamo addolorati, siamo accanto al dolore delle famiglie delle due vittime, ma non siamo riusciti a salvarti. Mauro è stata una nostra mancanza non essere riusciti a evitare l’imprudenza avvenuta in via Trentin. Con la speranza che i giornali italiani riescano a comprendere questo problema e creare articoli informativi ti abbraccio ovunque tu sia.
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