Voci che si rincorrono e che alimentano il panico tra la folla. Ma per fortuna non c’era alcun pericolo. Momenti di tensione ieri nel tardo pomeriggio, in corso Di Vittorio, quando la Polizia di Stato, Polizia locale e vigili del fuoco hanno chiuso un tratto di strada di una delle principali arteria cittadine per un allarme bomba. Serrande dei negozi abbassate e l’invito ai cittadini a non avvicinarsi al veicolo che avrebbe contenuto il pericoloso oggetto esplosivo. In realtà la situazione era sotto controllo. Infatti la Polizia di Stato era stata allertata da un uomo che aveva dichiarato agli agenti che mentre era intento nel ripulire il garage di proprietà del genitore aveva rinvenuto un vecchio ordigno da mortaio. L’uomo aveva quindi deciso di portare il congegno esplosivo presso il locale commissariato di polizia. Il residuo bellico è stato trasportato in auto dall’individuo nei pressi della sede della Polizia e da lì preso in carico dagli artificieri, già allertati, che hanno fatto scattare il protocollo di sicurezza perimetrando l’area, in collaborazione con la Polizia Locale e allertando i Vigili del Fuoco. Per fortuna dopo la ricognizione effettuata dagli artificieri l’ordigno è risultato innocuo ed è stato preso in carico dagli uomini della polizia.
Fonte: https://www.gravinalife.it/notizie/residuo-bellico-in-una-auto-in-via-di-vittorio/
È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Forze di Polizia
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Egregi Editori, il portale biografia di una bomba è orientato ad evidenziare i pericoli causati da residuati bellici, ma l’aspetto più importate consiste nel non avere fini di lucro ma solo quello di diffondere la consapevolezza del rischio dei residuati bellici. Chiediamo scusa se preleviamo le foto dei vostri articoli, ma ci servono per contestualizzare le modalità del rinvenimento. Citeremo sempre fonte e autore della foto. Sicuri di una vostra comprensione vi ringraziamo in anticipo.
