Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

News

Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

L’arte della guerra è antichissima. Già alla fine del 1800 gas di varia natura per uso bellico venivano prodotti in via Manfredonia a Foggia

Categories: Bonifica perché,Editoriali

Esercito ItalianoMarina Militare

LecceBariTarantoBrindisi

Foggia

di Dino Alice

Secondo una ricognizione storica ufficiale i gas usati in Etiopia nel 1936 gli aerei da bombardamento Pomilio partirono proprio da Foggia, da via Manfredonia, dove esistevano al fianco del più grande granaio d’Europa 2 ciminiere di altiforni che scendevano nel sottosuolo per 40 metri, oggi una è visibile di fronte al cimitero cittadino, dove si lavorava il metallo e l’acciaio per costruire missili e ordigni lacrimogeni di ogni genere, con il passare del tempo e con la società dei fascisti con i nazisti, si è passato a stipare nella maggior parte del sottosuolo della Provincia di Foggia, gas: iprite e fosgene, nonostante la produzione fosse vietata da una convenzione mondiale e nonostante l’Italia fascista fu sanzionata dalla Comunità Internazionale per aver usato armi non convenzionali durante l’invasione dell’Etiopia. A Foggia esistono diversi siti lunghi per decine di km che raccontano questa triste storia. Con il tradimento degli italiani nei confronti dei tedeschi, gli stessi nazisti per ordine di Hitler, sigillarono i sotteranei presenti nei vari Borghi intorno alla città di Foggia, le polveriere e soprattutto all’Incoronata, ma anche a San Severo, lungo la tratta ferroviaria. Anche Manfredonia fu investita per stipare i carichi di gas, con un binario che sfociava proprio sul lungomare e che negli ultimi anni è stato cancellato per annientare la storia di Foggia illustre protagonista della prima e seconda guerra mondiale. Foggia, dove sorgeva la produzione dei micidiali gas, (tutti i pozzi di via del Mare sono inquinati ma non è mai stato riferito da che tipo di sostanza tossica ndr).

Continua a leggere…

Foto-Fonte: https://www.statoquotidiano.it/26/02/2024/foggia-ombre-e-misteri-sullindustria-chimica-bellica-nazista-rimasta-da-sempre-segreta/1078634/

EDUCAZIONE AL RISCHIO

E’ bene ricordare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti che per forme e dimensione possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento, così da consentire l’intervento dei militari dell’Esercito al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro territorio.

È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Forze di Polizia

Valle d’AostaPiemonteLiguriaLombardiaTrentino-Alto AdigeVeneto,

Friuli-Venezia GiuliaEmiliaRomagnaToscanaUmbriaMarcheLazioAbruzzo,

MoliseCampaniaPugliaBasilicataCalabriaSiciliaSardegna

Egregi Editori, il portale biografia di una bomba è orientato ad evidenziare i pericoli causati da residuati bellici, ma l’aspetto più importate consiste nel non avere fini di lucro ma solo quello di diffondere la consapevolezza del rischio dei residuati bellici. Chiediamo scusa se preleviamo le foto dei vostri articoli, ma ci servono per contestualizzare le modalità del rinvenimento. Citeremo sempre fonte e autore della foto. Sicuri di una vostra comprensione vi ringraziamo in anticipo

CondividiShare on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterShare on LinkedIn