La Spezia–Porto Venere– Isola Palmaria
Sarà fatto brillare nei prossimi giorni, dai palombari del Varignano distaccati presso il nucleo Sdai (Servizio Difesa antimezzi insidiosi) della Spezia, il quantitativo di residuati bellici ritrovato negli scorsi giorni davanti all’Isola Palmaria, sul lato interno al golfo. Gli artificieri subacquei della Marina stanno finendo i rilievi per stabilire la tipologia e la quantità degli ordigni rinvenuti, quindi verrà organizzata l’attività di bonifica che potrebbe essere svolta completamente in loco, con il brillamento dei residuati dove sono stati rinvenuti, o con il trasferimento del carico un poco più al largo. Tutto dipende dal quantitativo e dalla condizione di quello che è stato ritrovato. Secondo una prima ricognizione sommaria potrebbe essere una mina navale, resta da stabilire il tipo, quindi si tratta di un carico di tritolo tra i 110 ed i 300 chilogrammi. Dipende tutto dal modello di mina. Per i palombari della Marina questo è un impegno ordinario, l’attività di bonifica subacquea dai residuati delle ultime due guerre mondiali è una costante. Da comprendere c’è il perché solo oggi quel quantitativo di residuati sia stato individuato, specialmente in una zona che è stata oggetto di bonifica e che è abitualmente utilizzata proprio per l’addestramento dei sommozzatori. L’ipotesi più probabile è che i residuati siano stati agganciati accidentalmente da qualche natante e poi rilasciati in quel tratto. Su questo sono in corso accertamenti da parte della Capitaneria di Porto, ma non è chiaro da quanto questi residuati siano su quel fondale. Intanto nella zona, tra Torre Scola e Punta Maiella, vi è un divieto di transito e di ormeggio sino alla bonifica. L’area è a poche decine di metri dal canale di ingresso al porto e per questo la posizione di quei residuati richiede un intervento tempestivo e risolutivo. Il palombari del Varignano sono tra gli artificieri più esperti al mondo. Lo scorso 2021, lavorando sin quasi a Natale, hanno raggiunto la cifra da primato di 94 mila ordigni rimossi in un solo anno. Negli ultimi anni la media era attorno ai 60 mila. Un vero e proprio primato che però non basterà a risolvere quella che appare, ancora oggi a distanza di decenni dall’ultimo conflitto, un’emergenza concreta per i mari, i fiumi e i laghi italiani.
Foto-Fonte: https://www.themeditelegraph.com/it/green-and-tech/casualties/2022/03/28/news/mina-navale-trovata-sui-fondali-palmaria-si-ferma-la-navigazione-1.41334045
È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Autorità Portuali
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