Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Bombe in mare, non spostare allertare la Capitaneria

Categories: Editoriali

I primi 16 giorni del mese di giugno quest’anno riscontrano un notevole incremento di residuati bellici rinvenuti in mare o spiaggiati in varie località del nostro Bel Paese. Perciò l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra non può non preoccuparsi di questa continua emergenza. In soli 16 giorni numerosi ordigni sono stati individuati per caso. Il primo giugno è rinvenuta al largo della spiaggia Scivu una mina di profondità. Più ordigni recuperati dal Nucleo SDAI di Augusta nel mare di Marchesa di Cassibile e di Portopalo di Capo Passero (Siracusa). A Taranto la Marina Militare individua quattro grossi ordigni nel Mar Piccolo. Un sub sportivo, un villeggiante, sul fondale antistante Punta dell’Asino località vicina a Capo Caccia (Alghero), nota sul fondale 5 casse contenenti munizioni inesplose. Naturalmente interviene immediatamente la Guardia Costiera. Altro sub ad Altavilla Milicia (Palermo) a una profondità di circa due metri trova granate d’artiglieria di medio calibro. La Marina Militare recupera altri ordigni inabissati al largo dell’isola di Caprera. A Jesolo (Venezia) un ordigno bellico è rinvenuto tra la sabbia nei pressi di un camping, A Lignano (Udine) in spiaggia è trovato tra la sabbia un secondo ordigno bellico. Il 16 giugno nel porto di Molfetta un peschereccio è in fiamme, interviene Capitaneria e Vigili del Fuoco. A dare il via al rogo è stato un ordigno bellico incendiario risalente alla seconda guerra mondiale. La grave emergenza si conclude con il trasporto al Policlinico di Bari di due marinai (accertamenti dovuti alle normative di sicurezza). Se consideriamo che nel giugno 2018 gli interventi della Marina Militare (pubblicati sui giornali web) risultano nove in 30 giorni è spaventoso conteggiare dieci interventi portati a termine nei primi 16 giorni del giugno in corso. In pratica un temporale incremento di rinvenimenti in mare pari al 50%. Perciò l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra rinnova il suo avvertimento estivo: non smuovere residuati bellici in mare, ma allertare la Capitaneria di Porto competenze in zona. Se qualcuno trova residuati tra la sabbia (spiaggiati) deve allontanare tutti e allertare Polizia, Capitaneria e responsabili del lido.

Giovanni Lafirenze

Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e bonificato oltre 44.000 residuati bellici, mentre dal 1° gennaio 2019 ad oggi sono già 10.558 gli ordigni esplosivi rinvenuti e neutralizzati nei mari, fiumi e laghi italiani, senza contare i 8.895 proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm.

È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Autorità Portuali 

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