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Un 20-enne residente a Polpenazze del Garda (Brescia), a dire dei quotidiani locali avrebbe utilizzato un “residuato bellico” come martello. L’ordigno sarebbe esploso durante la realizzazione di un pannello per arrampicata. Tutti i giornali spiegano che la vittima non conoscesse l’oggetto che gli ha portato via la mano. Ora la domanda sorge spontanea (Lubrano Docet): se al ventenne gli serviva un martello perché ha utilizzato un residuato? In casa non c’era un martello? Difficile sostenere questa teoria, tutte le famiglie italiane conservano almeno un martello: appendere quadri o altro, effettuare lavori (hobby) su legno o schiacciare chiodi per tante altre ragioni. Se a una persona serve un martello, va in ferramenta e lo compra e non utilizza altri oggetti che trova per casa. Infine altra domanda: perché in casa c’era un ordigno non demilitarizzato? Domande inutili! E risposte che neanche servono più. Ormai il danno è stato fatto. Un 20-enne oggi è privo di una mano per colpa di un martello che proprio martello non era.
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Egregi Editori, il portale biografia di una bomba è orientato ad evidenziare i pericoli causati da residuati bellici, ma l’aspetto più importate consiste nel non avere fini di lucro ma solo quello di diffondere la consapevolezza del rischio dei residuati bellici. Chiediamo scusa se preleviamo le foto dei vostri articoli, ma ci servono per contestualizzare le modalità del rinvenimento. Citeremo sempre fonte e autore della foto. Sicuri di una vostra comprensione vi ringraziamo in anticipo