Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

News

Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Valle dei templi e ordigni inesplosi, lo storico: “Da bonificare ancora molti bunker”

Categories: Bonifica perché

SiracusaCataniaMessinaEnnaPalermoTrapaniRagusaCaltanissetta

Agrigento

Il ritrovamento di alcuni ordigni all’interno della Valle dei templi nei giorni scorsi ha suscitato curiosità e, in alcuni casi, ingiustificata preoccupazione. E’ tuttavia un fatto che la nostra area archeologica sia stata coinvolta, senza fortunatamente danni rilevanti, da un’intensa fase del Secondo Conflitto mondiale. “Tra il 12 e il 16 luglio 1943, Agrigento fu teatro di una grande battaglia tra i soldati italiani e gli americani comandati dal generale Patton – spiega lo storico e giornalista Calogero Conigliaro -. La linea era il fiume Naro, praticamente il villaggio Mosè. Ma l’ultima difesa del giorno 16 fu proprio il costone che va da porta II alla Valle dei templi. Vi erano numerose fortificazioni sopratutto a Porta aurea”. Per questo motivo sono presenti e visibili numerosi bunker, che sono stati oggetto anche di uno studio approfondito ormai quasi un decennio fa..”Nel 2013 realizzai un censimento delle decine di fortificazioni militari della seconda guerra mondiale presente nella valle. Piazzole di artiglieria, casematte, osservatori. Un patrimonio culturale enorme mai purtroppo valorizzato. Negli anni 80 il ministero della Difesa commissionò un’importante opera di bonifica dei bunker presenti in Sicilia alla ditta Massarotti. Ma dal mio studio è emerso che non tutte le strutture siano risultate bonificare né censite ad Agrigento”.

Ma quindi il ritrovamento di ordigni bellici è una eventualità che bisogna tenere in considerazione anche per il futuro?

“Assolutamente sì. Non vi è però solo un problema di sicurezza ma anche di salvare strutture che ormai sono divenute a tutti gli effetti patrimonio culturale da salvaguardare. L’Ars ha approvato in tal senso alcuni anni fa una legge a tutela del patrimonio storico legato alla prima e seconda guerra mondiale. Purtroppo i progetti anche minimi di valorizzazione presentati al Parco sono stati bocciati per mancanza di fondi”.

Sempre in area archeologica, ma abbastanza distanti dalla Valle si contano comunque altre testimonianze di quel passato?

“Certo che sì. Alla rupe Atenea vi sono ancora gli osservatori del comando della 207^ divisione costiera con le gallerie scavate nella collina. Un patrimonio unico al mondo: in Normandia hanno permesso di costruire una fortuna turistica, ma non qui”.

Foto-Fonte: https://www.agrigentonotizie.it/cronaca/valle-dei-templi-bombardamenti-seconda-guerra-mondiale.html

Valle d’AostaPiemonteLiguriaLombardiaTrentino-Alto AdigeVeneto,

Friuli-Venezia GiuliaEmiliaRomagnaToscanaUmbriaMarcheLazioAbruzzo,

MoliseCampaniaPugliaBasilicataCalabriaSiciliaSardegna

Egregi Editori, il portale biografia di una bomba è orientato ad evidenziare i pericoli causati da residuati bellici, ma l’aspetto più importate consiste nel non avere fini di lucro ma solo quello di diffondere la consapevolezza del rischio dei residuati bellici. Chiediamo scusa se preleviamo le foto dei vostri articoli, ma ci servono per contestualizzare le modalità del rinvenimento. Citeremo sempre fonte e autore della foto. Sicuri di una vostra comprensione vi ringraziamo in anticipo.

CondividiShare on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterShare on LinkedIn