TRIESTE\ aise\ – Domani, venerdì 18 agosto, ricorre il 71° anniversario della strage di Vergarolla. La prima e verosimilmente la più sanguinosa dell’Italia repubblicana, ma anche la più dimenticata, per l’imbarazzo e il senso di estraneità che ancora suscitano le vicende giuliane dell’immediato secondo dopoguerra.
Alle 14.15 del 18 agosto 1946, sulla spiaggia di Vergarolla, presso Pola, scoppiò un numero tuttora imprecisato di ordigni bellici incustoditi che, secondo i sopralluoghi effettuati in precedenza da artificieri esperti per conto del Governo Militare Alleato della Venezia Giulia, mancavano dei detonatori, tolti per ragioni di sicurezza. Evidentemente qualcuno li aveva reinseriti per provocare la criminale deflagrazione. La Corte militare d’inchiesta anglo-americana non individuò autori e mandanti ed insabbiò il caso, limitandosi ad affermare che l’esplosione “non poté essere accidentale ma fu provocata deliberatamente da una o più persone rimaste sconosciute”. La stessa Polizia Civile della Venezia Giulia interruppe le indagini avviate, mentre la magistratura italiana dovette rinunciarvi su ordine delle autorità anglo-americane di occupazione. Dunque, dopo 71 anni non vi è alcuna verità giudiziaria su quella che può essere definita “la strage dei bagnanti”. Mai la Commissione Stragi del Parlamento italiano ha voluto far luce sul caso. Si ignora perfino il numero totale dei morti e dei feriti: certamente tutti italiani filo-italiani, più 4 feriti britannici (e forse un morto); nessun filo-jugoslavo invece. Su tale vicenda Paolo Radivo, giornalista e autore di testi storiografici, ha scritto il libro “La strage di Vergarolla (18 agosto 1946) secondo i giornali giuliani dell’epoca e le acquisizioni successive”, edito nel 2016 dal Libero Comune di Pola in Esilio grazie a un finanziamento della legge statale 72/2001 per le attività culturali delle associazioni degli esuli istriano-fiumano-dalmati. Questo volume storiografico, corposo (648 pagine) anche perché non disponibile nelle librerie, è composto da tre ampi capitoli. Il primo analizza come 29 giornali giuliani dell’epoca di lingua italiana, slovena e croata (tra cui una radio clandestina) raccontarono l’evento e i relativi sviluppi sotto ogni profilo. Il secondo capitolo riporta per la prima volta la rassegna completa della stampa giuliana dell’epoca sull’argomento. Il terzo capitolo compara in forma critica le fonti dirette giornalistiche di allora con quelle archivistiche, giornalistiche, bibliografiche e orali successive, fornendo infine nuovi elementi e spunti di riflessione. Il libro assolve pertanto una duplice funzione: documentale e d’inchiesta. Se ne ricava un quadro aggiornato e completo, che avvalora i sospetti circa la colpevolezza dei servizi segreti jugoslavi. Si allega: 1) la copertina del libro; 2) il pdf integrale del testo; 3) una sintesi della vicenda ad opera dell’autore; 4) l’elenco delle 64 vittime identificate e sepolte, con i dati anagrafici che l’autore ha potuto reperire. Gli interessati possono richiedere la versione cartacea del volume alla Redazione de L’Arena di Pola redazione.arena@yahoo.it. Per ulteriori informazioni: paolo.radivo@gmail.com; 349 8696321”. (aise)
Foto-Fonte: http://www.aise.it/modulo-pi%C3%B9-letti/vergarolla-la-strage-dimenticata-/94251/2
Foto libro: anvgdgenova.org