Esercito Italiano–Marina Militare
Comando Forze Operative Nord di Padova–Comando Forze Operative Sud di Napoli–Comando Truppe Alpine
Firenze–Siena–Livorno–Arezzo–Pistoia–Grosseto–Lucca–Pisa–Prato
La storia dei drammatici avvenimenti bellici avvenuti nella seconda guerra mondiale sul nostro territorio, non solo non si cancella, ma anzi si ripresenta a quasi 80 anni di distanza spesso nei suoi aspetti più temibili e pericolosi. E’ il caso di quanto accaduto nei giorni scorsi, quando per il caldo in tanti andavano in cerca di refrigerio sulle sponde di fiumi e torrenti. Una turista, mentre faceva il bagno nel fiume Aulella, all’altezza dell’abitato di Soliera, immersasi in acqua ha scorto fra le rocce sul fondo un grosso oggetto metallico che ricordava un ordigno bellico. Mossa da spirito civico, ha segnalato subito la cosa, esprimendo dubbi e timori al sindaco di Fivizzano Gianluigi Giannetti che si è messo subito in contatto col maresciallo maggiore Antonello Panzanelli, responsabile della locale stazione dell’Arma. Sono giunti in zona gli artificieri dell’Esercito da Piacenza (2° Reggimento Genio Pontieri” di Piacenza–Comando Forze Operative Nord di Padova) e una volta appurato dove fosse e che effettivamente si trattasse di una bomba da mortaio inesplosa, l’ordigno con tutte precauzioni del caso è stato prelevato e fatto brillare in sicurezza. “Se si tratta di una bomba da mortaio, pur non avendola visionata, tenendo presente sulla cartina geografica della zona dove si sono concentrati i maggiori combattimenti, ipotizzerei – dice Mario Mariani, ricercatore ed esperto di cimeli e armi della Seconda Guerra Mondiale – possa trattarsi di una bomba da mortaio tedesca, una Wurfgranate 40. I tedeschi avevano un reparto di ’grenadieren’ con mortai e cannoni . E’ verosimile sia stata sparata nell’aprile 1945 – aggiunge – dal Colle Musatello mentre infuriava la battaglia fra tedeschi e americani per liberare Tendola e San Terenzo. Questi ultimi usavano per lo più bazooka e mitragliatrici e bombardavano da Punta Bianca, non avevano postazioni in quota per tiri pesanti, mentre le truppe germaniche usavano postazioni di mortaio. Le Wurfgranate 40 pesavano 3,5 chili e raggiungevano in linea d’aria 2 chilometri e mezzo. Dal Colle Musatello ne sono state sparate molte. Non è azzardato – dice Mariani – pertanto dire che questo ordigno sia stato sparato da lì ed è inesploso cadendo in acqua dove è rimasto incastrato fra le rocce e il fondo del fiume”.
Fonte: https://www.lanazione.it/massa-carrara/cronaca/trovato-ordigno-nel-fiume-arrivano-gli-artificieri-per-far-brillare-la-granata-7b5bc2cc
EDUCAZIONE AL RISCHIO
E’ bene ricordare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti che per forme e dimensione possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento, così da consentire l’intervento dei militari dell’Esercito al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro territorio.
È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Forze di Polizia
Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto,
Friuli-Venezia Giulia, EmiliaRomagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo,
Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna
Egregi Editori, il portale biografia di una bomba è orientato ad evidenziare i pericoli causati da residuati bellici, ma l’aspetto più importate consiste nel non avere fini di lucro ma solo quello di diffondere la consapevolezza del rischio dei residuati bellici. Chiediamo scusa se preleviamo le foto dei vostri articoli, ma ci servono per contestualizzare le modalità del rinvenimento. Citeremo sempre fonte e autore della foto. Sicuri di una vostra comprensione vi ringraziamo in anticipo