di Alessio Andreani
RIVA DEL GARDA – Gli artificieri dell’Esercito e della Marina Militare hanno terminato ieri una nuova fase di recupero e distruzione in sicurezza di residuati bellici inesplosi, rinvenuti sul fondale del Lago di Garda, evidenziando quanto ancora siano pericolosi questi manufatti che spesso si trovano nei più diversi scenari del territorio della Regione Trentino Alto Adige. I Palombari del COMSUBIN di La Spezia hanno spiaggiato in sicurezza 13 ordigni risalenti al Primo e Secondo Conflitto Mondiale, durante tre giorni di continue immersioni. Tali dispositivi esplosivi, presi in consegna dagli artificieri appartenenti al 2° reggimento genio guastatori alpini di Trento, sono stati trasportati e distrutti presso un luogo appropriato, con la minuziosa cornice di sicurezza garantita delle Forze dell’Ordine. Le operazioni di rinvenimento e di brillamento, che stanno dando valore alla grande intesa tra le Forze Armate italiane e gli Enti civili coinvolti, sono state assicurate grazie all’attività sinergica dei guastatori alpini della Brigata alpina JULIA, dei Vigili del Fuoco Volontari di Riva del Garda, del Commissariato di Polizia e della Polizia Locale di Riva del Garda, della Guardia Costiera e del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, con il coordinamento e la pianificazione del Commissariato del Governo di Trento e del Comando Forze Operative Nord di Padova. Foto-Fonte: http://www.lavocedeltrentino.it/2017/04/29/ritrovati-altri-13-ordigni-inesplosi-nel-lago-garda/