Dall’11 settembre i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin), distaccati presso i Nuclei SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Taranto, La Spezia ed Ancona hanno condotto delicate operazioni, rispettivamente a bordo di un peschereccio a Mola di Bari (BA), nel Lago di Bracciano (RM) e nel Lago di Varna (BZ), tese a rimuovere e neutralizzare oltre mille ordigni esplosivi risalenti ai conflitti mondiali. In Puglia la Prefettura di Bari ha richiesto l’intervento d’urgenza di un team del GOS per rimuovere dalla coperta del motopeschereccio Aquila Reale una mina navale ormeggiata risalente alla Seconda Guerra mondiale e inavvertitamente salpata tra le reti durante una battuta di pesca. Il grande ordigno, dopo essere stato prelevato delicatamente dagli uomini della Marina Militare, è stato rimorchiato in un’area di sicurezza individuata dalla locale Autorità Marittima e si trova in attesa di essere brillata non appena le condizioni meteo marine lo permettano. L’attività è avvenuta il 18 settembre secondo le consolidate procedure tese a preservare l’ecosistema marino. Nella provincia di Bolzano, dal 16 settembre è in corso l’ottavo intervento dei Palombari del Nucleo SDAI di Ancona per continuare a ricercare, identificare e rimuovere gli ordigni esplosivi presenti sul fondo del lago di Varna, gettati in queste acque nel 1918 dall’esercito austro-ungarico in ritirata. Alla data odierna sono già 1.060 gli ordigni (1.056 bombe da fucile e 4 fumogeni) che sono stati rimossi e consegnati agli artificieri dell’Esercito e che si vanno a sommare agli 11.421 manufatti esplosivi che sono stati eliminati dal 2017, anno di inizio delle operazioni di bonifica nel lago. Nel centro Italia, gli operatori del GOS appartenenti al Nucleo SDAI della Spezia sono intervenuti nel lago di Bracciano su segnalazione della Prefettura di Roma per identificare un manufatto riconducibile ad un ordigno esplosivo segnalato a soli 1,5 metri di profondità. Le operazioni dei Palombari hanno permesso di individuare una bomba da mortaio ed un proiettile perforante da 75 mm, che saranno consegnati agli artificieri dell’Esercito. I Comandanti dei Nuclei di Sminamento della Marina ricordano, a chiunque dovesse imbattersi in oggetti che per forme e dimensione possano sembrare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi. Pertanto, gli stessi non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma va denunciato immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei Palombari di Comsubin per ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare. Questi interventi rappresentano una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque interne, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione a favore della collettività. Chiunque dovesse imbattersi in oggetti con forme simili a quelle di un ordigno esplosivo o parti di esso, non deve in alcun modo toccarli o manometterli, denunciandone il ritrovamento, il prima possibile, alle autorità di polizia competenti. Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e bonificato oltre 44.000 ordigni esplosivi di origine bellica, mentre dal 1° gennaio 2019 sono già 35.440 i manufatti esplosivi rinvenuti e neutralizzati nei mari, fiumi e laghi italiani, senza contare i 18.826 proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm. Con una storia di 170 anni alle spalle, i Palombari del Comsubin rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) ed a favore della collettività. Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal Gruppo Scuole di COMSUBIN che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni in basso fondale secondo le rispettive competenze.
Foto-Fonte: http://www.cittadellaspezia.com/fuori-provincia/attualita/palombari-del-comsubin-impegnati-su-tre-fronti-a-mola-di-bari-e-nei-laghi-di-bracciano-e-varna-294967.aspx
È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Autorità Portuali