Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Le bombe esplodono autonomamente, ma è meglio parlare d’altro…

Categories: Editoriali

In Inghilterra, una bomba da 250 kg risalente alla seconda guerra mondiale esplode inaspettatamente a Great Yarmouth, conferma la polizia della Contea del Norfolk. La detonazione è avvenuta prima che il team artificieri potesse dare il via al brillamento controllato dell’ordigno. Non ci sono stati feriti grazie alle importanti misure di sicurezza che salvaguardano sia i residenti quanto gli stessi artificieri. Un errore tecnico? Una bomba munita di spolette a lungo ritardo le quali si sarebbero improvvisamente svegliate dal letargo a cui le avevano costrette tanti anni di onorato interramento? Forse tecnicamente non riusciremo mai a svelare questi enigmi. Mi tornano in mente i tanti personaggi che ho incontrato nel mio passato di bonificatore: “Ma sono solo dei pezzi di ferro”, di più: “sono tanto arrugginiti che anche se li prendi a calci non accade nulla”, ancora peggio: ma davvero cercate le bombe? Ma andate a lavorare invece di perdere tempo”. Eppure, eppure, sembra ricordare che in Italia questi fenomeni si sono già verificati, ovviamente scrivo di bombe autonomamente esplose. Cito solo i casi di Fermo, Ostiglia, Avellino e non proseguo per evitarmi amari ricordi (l’incidente personale è dovuto ad altre ragioni). Altre bombe esplose in Germania e altri Paesi Europei. I residuati fanno notizia quanto bloccano autostrade e linee ferroviarie, no quando potrebbero compiere seri danni a cose o persone. Quanto è accaduto a Great Yarmouth, dovrebbe essere d’insegnamento a chi sottovaluta la pericolosità dei residuati bellici, dovrebbe aprire la mente a chi è convinto che le misure di sicurezza emesse dalle Prefetture siano laute. E mi riferisco anche a chi è convinto che come il caso di Brindisi, il raggio di evacuazione sia stato esagerato. Per realizzare serie campagne informative su questo tema, non serve biografia di una bomba, ma notizie divulgate dai media nazionali. E in Italia questa comunicazione è stata riportata solo dal corriere.it.

Giovanni Lafirenze

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