Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Guerra in Ucraina, che cosa è successo questa notte 15 marzo

Categories: Editoriali

15/03/2022 Ucraina (Україна)

“If you ever come across anything suspicious like this item, please do not pick it up, contact your local law enforcement agency for assistance”

Claudio Borelli

Questa notte abbiamo imparato una parola nuova: “zombificati”. L’ha pronunciata una giovane donna molto coraggiosa e finora sconosciuta: Maria Ovsiannikova. È la donna che ha interrotto una diretta della tv di stato russa con un cartello contro la guerra. Maria è stata arrestata, ma è ricomparsa su Twitter in un video che aveva pre-registrato, nel quale attacca ancora più duramente il regime dicendo, appunto, che in Russia sono stati tutti “zombificati”. “Ciò che sta succedendo in Ucraina è un crimine. E la Russia è l’aggressore. La responsibilità di questa aggressione è “di una persona sola e questa persona è Vladimir Putin”, dice nel video e aggiunge: “purtroppo ho lavorato al canale uno negli ultimi anni e ho lavorato alla propaganda del Cremlino. E ora mi vergogno molto”, “scendete in strada, non abbiate paura. Non possono incarcerarci tutti”, è l’appello conclusivo. Il suo video è diventato virale, speriamo che la protegga dalla vendetta del regime. Il fatto del giorno, ma siamo ancora a ieri, è l’incontro durato sette ore tra il direttore della Commissione Affari Esteri del Partito Comunista Cinese, Yang Jiechi, e il consigliere per la Sicurezza Nazionale Usa, Jake Sullivan. Due signori che parlano per conto dei rispetivi presidenti. La versione americana dell’incontro è uscita subito dopo, e questa è ancora storia di ieri. La versione cinese è invece stata resa pubblica solo stanotte, affidata all’emittente televisiva statale China Central Television. Ed è un po’ diversa. Sembra proprio che Pechino abbia stabilito il proprio prezzo: ed è Taiwan. Da anni Taiwan è la questione più intricata delle relazioni bilaterali sino-americane e si è visto anche nel colloquio tra Yang e Sullivan, “tempestivo e importante in questo momento di crisi” scrive Pechino. Gli Stati Uniti, ha detto Yang, devono “riconoscere l’elevata sensibilità della questione di Taiwan”, ed evitare di “scendere sempre più in basso lungo una strada molto pericolosa”. La Cina poi accusa gli Stati Uniti di “parole e azioni sbagliate” e avverte che sostenere le “forze separatiste non avrà mai successo”. E per essere ancora più chiari, mentre a Roma Yang e Sullivan discutevano, tredici aerei militari cinesi hanno violato lo spazio aereo di Taiwan, in una delle maggiori incursioni, per numero di velivoli coinvolti, dal 23 gennaio scorso. In parole povere: “non vi immischiate più di Taiwan”, qualunque cosa succeda. Per tornare all’Ucraina, agli Stati Uniti Yang ha ripetuto che Pechino è per la “massima moderazione” da parte di tutti nella crisi. Proteggere i civili ed evitare una crisi umanitaria su larga scala, sono la sua priorità, ma per affrontare la crisi, ha avvertito l’alto diplomatico cinese, occorre andare all’origine del problema e “rispondere alle legittime preoccupazioni di tutte le parti”; tradotto: “date garanzie a Mosca che non vi sarà un ulteriore allargamento della Nato ad est.” Due condizioni indigeribili per Washington e per l’Europa. Per ora restano e si allargano le sanzioni economiche a Mosca. Se questa diventassero un embargo, allargato ad ogni impresa che faccia affari con la Russia, per la Cina sarebbe un enorme problema e a Pechino lo sanno benissimo.

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Foto-Fonte: https://www.rainews.it/articoli/2022/03/guerra-in-ucraina-che-cosa–successo-questa-notte-15-marzo-4632779c-b37b-43f0-9f6d-5e3d39edead4.html

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