Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Ucraina: bombe sui civili in fuga, si ferma di nuovo l’evacuazione dei profughi

Categories: Editoriali

07/03/2022 Ucraina (Україна)

“If you ever come across anything suspicious like this item, please do not pick it up, contact your local law enforcement agency for assistance”

Il secondo tentativo di evacuare i civili dalla città di Mariupol è stato interrotto a causa dei bombardamenti russi. Lo ha riferito il consigliere del ministero dell’Interno, Anton Gerashchenko, specificando che le evacuazioni pianificate lungo i corridoi umanitari designati sono state interrotte a causa di alcuni attacchi che sarebbero in corso. “Non ci possono essere ‘corridoi verdi’ perché solo il cervello malato dei russi decide quando iniziare a sparare e a chi”, ha riferito Gerashchenko su Telegram. La città di Mariupol, che si trova al sud del Paese, è assediata da una settimana dalle truppe di Mosca. L’inizio delle evacuazioni era previsto alle 12 ora locale (le 11 italiane), mentre il cessate il fuoco doveva essere in vigore dalle 10 alle 21 ora locale (dalle 9 alle 20 italiane). Il sindaco di Mariupol ha parlato di “situazione disperata” in città, dove mancano da giorni elettricità, acqua, riscaldamento ed è difficile reperire forniture mediche e altri beni essenziali. Ieri la Russia e l’Ucraina avevano concordato un cessate il fuoco limitato intorno ad alcune città, in particolare Mariupol e Volnovakha, per dare ai gruppi di aiuti umanitari il tempo di evacuare le persone che cercano di andare via. Ma la tregua era fallita con un rimpallo di responsabilità.

Zelensky: “La Russia attacca i civili, dov’è l’Occidente?”

‘”La Russia ha annunciato che domani bombarderà le nostre industrie di difesa. Molte di queste sono nelle nostre città, con i civili attorno. È un omicidio. E non vedo nessun leader mondiale reagire a questo oggi, nessun politico occidentale”. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un nuovo video. “Immagina il senso di impunità degli aggressori che annunciano in anticipo le loro atrocità. Tutto perché non c’è alcuna reazione. È come se tutti i leader occidentali fossero spariti oggi”, ha aggiunto secondo quanto riporta il Kyiv Independent. “Spero che almeno reagiranno domani”.

“Puniremo chi ha commesso atrocità”

“Oggi è una domenica benedetta. Ma non perdoneremo” chi ha causato “centinaia e centinaia di vittime. Migliaia e migliaia di sofferenze. E Dio non perdonerà. Non oggi né mai più. Ci sarà il giorno del giudizio”. Lo ha detto ancora il presidente ucraino Zelensky in un messaggio video postato su Facebook. “Puniremo tutti coloro che hanno commesso atrocità in questa guerra”, tutti coloro che hanno “bombardato le nostre città, la nostra gente, che sparava missili, che dava ordini. Non avrai un posto tranquillo su questa terra, tranne una tomba”. “Oggi una famiglia di quattro persone, genitori e due bambini, è stata uccisa a Irpin mentre cercava di lasciare la città. Non perdoneremo. Non dimenticheremo”.

Kiev: pronti a negoziare modelli di garanzia non Nato

“Siamo pronti a discutere alcuni modelli non Nato. Per esempio ci potrebbero essere delle garanzie dirette da parte di Paesi come gli Usa, la Cina, la Gran Bretagna, forse la Germania e la Francia. Siamo aperti a discutere queste cose in un contesto più largo, non solo in discussioni bilaterali con la Russia ma anche con altri partner”: lo ha detto in un’intervista a Fox News David Arakhamia, capo negoziatore ucraino e leader del partito di Zelenski nel Parlamento di Kiev, alla vigilia del terzo round di colloqui con Mosca. “Le uniche parti su cui è quasi impossibile essere d’accordo sono la Crimea e le sedicenti repubbliche (del Donbass) che la Russia insiste che riconosciamo come indipendenti. Questo non è accettabile per la società ucraina. Non sono i politici, ma il popolo ucraino che non vorrà mai che accada”, ha aggiunto Arakhamia, ribadendo che sulla “integrità territoriale dell’Ucraina” la posizione di Kiev “è ferma”. “Siamo pronti a discutere altre possibili opzioni, ma non il riconoscimento di quei territori”, ha detto.

Washington Post: razzi russi su istituto fisica con impianto nucleare

La principale agenzia di sicurezza ucraina ha dichiarato che le forze russe hanno lanciato razzi contro l’Istituto di fisica e tecnologia di Kharkiv, che ospita un impianto nucleare. Lo riferisce il Washington Post, precisando di non poter confermare in modo indipendente la notizia. La struttura, nota come “Neutron Source”, ha “37 elementi di combustibile nucleare caricati nella sua zona attiva”, ha affermato il servizio di sicurezza dell’Ucraina in una nota. Secondo i dati dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, che riferisce all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, reattori più piccoli come quello ospitato nella Neutron Source si trovano in istituti accademici e di ricerca in più di 70 paesi in tutto il mondo, di cui almeno tre in Ucraina. Funzionari ucraini hanno espresso allarme per l’attacco, affermando in un post di Telegram tramite “Ukraine Now”, un canale gestito dal governo, che “avrebbe potuto portare a una grave catastrofe ambientale”.

Proseguono i bombardamenti

Dopo l’undicesima notte di conflitto sono ripresi in mattinata pesanti bombardamenti in Ucraina, anche a ovest e a nord-ovest di Kiev. L’impatto delle esplosioni è stato sentito da un team della Cnn a Kiev e nell’area a sud-ovest della città. Due colpi di mortaio avrebbero colpito un check point installato per consentire l’ingresso di civili in città. Le autorità ucraine parlano di tre morti, due sarebbero bambini. Il presidente Zelensky ha reso noto che è stato distrutto l’aeroporto di Vinnytsia nel centro dell’Ucraina da razzi russi. Zelensky è tornato a chiedere alla comunità internazionale una no-fly zone sull’Ucraina. “O quantomeno forniteci aerei in modo che possiamo proteggerci dai missili e dagli aerei russi”, ha aggiunto. Il portavoce dell’aeronautica ucraina ha affermato su Twitter che i missili lanciati all’aeroporto di Vinnytsia sono stati lanciati dall’autoproclamata Repubblica della Transnistria, in Moldavia. Nel frattempo, proseguono i combattimenti per il controllo delle città di Mykolayev nel sud dell’Ucraina e Cherniguiv nel nord. Si spara a Irpin, dove media ucraini parlano di attacchi contro i civili. Oleksiy Arestovych, consigliere della presidenza ucraina, ha riferito che le truppe russe hanno “conquistato Hostomel e Bucha ieri” e hanno “ferito molti bambini impedendo di evacuare” nonostante “i numerosi appelli per ‘corridoi verdi’ da Bucha e Irpin”. Gli ucraini riferiscono, inoltre, di un’operazione di difesa nella parte orientale del distretto operativo di Donetsk, mentre altri sforzi sono concentrati sulla difesa della città di Mariupol, dove secondo quanto riferito dal ministero della Difesa russo l’offensiva, nella periferia occidentale e nordoccidentale, da parte delle forze della Repubblica popolare di Donetsk prosegue “con successo”. È una città in ginocchio Kharkiv, costretta a scavare una lunga fossa comune per i suoi morti, che ”non sa più dove mettere”. In un video ottenuto da Adnkronos si vede una lunga fila di bare portate con camion e deposte in una lunga fossa verticale scavata in un bosco alla periferia della città.

Timori a Dnipro e Odessa

Sempre sul fronte militare, il governo di Kiev ha lanciato l’allarme relativo ad altri due centri nevralgici del Paese. Dnipro, la terza per numero di abitanti e finora risparmiata in buona parte dall’invasione, secondo i vertici della Capitale potrebbe subire a breve un attacco. L’altro epicentro della strategia bellica di Putin rischia invece di diventare Odessa. Nella storica località costiera si è combattuto finora dal mare ma Zelensky e il suo staff hanno ipotizzato una possibile escalation per via aerea. Il ministero della Difesa russo, citato da Interfax, ha avvertito che qualunque Paese ospiti aerei militari ucraini “sarà coinvolto nel conflitto”. “Sappiamo che ci sono alcuni aerei da combattimento in Romania e in altri Paesi confinanti. Vogliamo sottolineare che l’uso futuro di questi aerei contro la forze armate russe potrebbe essere considerato come un coinvolgimento di questi Paesi nel conflitto armato”, ammonisce Mosca.

Fonti: il piano originario prevedeva l’entrata in guerra anche della Bielorussia

Il piano originario del presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, “avrebbe previsto l’entrata in guerra, al fianco della Russia e contro l’Ucraina, delle forze armate Bielorusse circa una settimana fa”. Lo riferiscono all’Adnkronos fonti degli apparati di sicurezza italiani. Tuttavia, rilevano, “secondo quanto appreso da fonti vicine all’opposizione bielorussa, si sarebbero verificate situazioni non previste che avrebbero modificato, per il momento, i piani originari, come ufficiali che si sarebbero dimessi, coscritti che si sarebbero sottratti agli obblighi militari ed alcuni generali che avrebbero manifestato il loro disaccordo alla partecipazione della Bielorussia alla guerra”.

Tik Tok, Netflix e Spotify abbandonano la Russia

Continua la fuga dalla Russia con un triplo addio nei media nella giornata di oggi.

Il servizio di streaming Spotify ha sospeso la possibilità di ottenere un abbonamento Premium in Russia, secondo il sito Web del servizio. “A causa di nuove restrizioni esterne relative ai nostri principali fornitori di servizi di pagamento, Premium non è più disponibile per l’acquisto in Russia”, si legge sul sito Web di Spotify. Anche Tik Tok, social cinese, abbandona. “Alla luce della nuova legge russa sulle notizie false, non abbiamo altra scelta che sospendere il live streaming e i nuovi contenuti nel nostro servizio video mentre esaminiamo le implicazioni sulla sicurezza di questa legge” ha annunciato Tik Tok su Twitter. A sua volta anche Netflix ha sospeso il suo servizio in Russia in segno di protesta contro l’invasione russa dell’Ucraina. La società aveva già annunciato nei giorni scorsi anche la sospensione di tutti i futuri progetti e delle future acquisizioni, unendosi alla crescente lista di compagnie occidentali che hanno tagliato i legami col paese.

La diplomazia intensifica gli sforzi

Aumenta, inoltre, la pressione russa sui civili in fuga mentre la diplomazia, intanto, intensifica gli sforzi per far cessare le ostilità il prima possibile in attesa del terzo round di negoziati e del Consiglio di sicurezza Onu di domani.

Telefonata Putin-Erdogan

In una telefonata con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, il leader russo, Vladimir Putin, ha affermato che Mosca interromperà la sua operazione militare solo se l’Ucraina smetterà di combattere e le richieste di Mosca verranno soddisfatte, riferisce il Cremlino in una nota. “È stata confermata la disponibilità della parte russa al dialogo con le autorità ucraine e con i partner stranieri per risolvere il conflitto”, si legge nel comunicato rilanciato dalle agenzie russe. Putin e Erdogan hanno discusso della situazione in Ucraina e il presidente russo ha richiamato l’attenzione “sull’inutilità di qualsiasi tentativo di Kiev di trascinare il processo negoziale”. Ankara si è fatta promotrice di diverse offerte di mediazione. I due leader hanno discusso della possibilità che la Turchia ospiti un negoziato tra Russia e Ucraina che favorisca un accordo per il cessate il fuoco. Putin ha espresso al presidente turco la speranza che, durante il nuovo round di negoziati con la Federazione russa, Kiev mostri un approccio “più costruttivo che tenga conto delle realtà” Negli ultimi giorni, il governo turco ha intensificato i contatti diplomatici per riuscire a far sedere allo stesso tavolo i ministri degli Esteri di Ucraina e Russia e ieri Erdogan ha parlato con il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e con i colleghi di Canada e Lituania.

Telefonata tra Macron e Putin

Un’altra telefonata c’è stata poi tra Emmanuel Macron e Vladimir Putin. Rispetto al precedente colloquio telefonico di giovedì scorso, il presidente russo è apparso oggi a Macron “sempre molto determinato” nel raggiungimento dei suoi obiettivi. In particolare, Putin ha ribadito le sue esigenze per un negoziato: la “denazificazione” dell’Ucraina, la sua “neutralizzazione”, il riconoscimento dell’annessione della Crimea e dell’indipendenza del Donbass. Tali obiettivi, secondo Putin, “se non saranno raggiunti con il negoziato lo saranno con le operazioni militari”. Il presidente russo ha poi “negato” che il suo esercito “stia prendendo di mira i civili” in Ucraina. Ha inoltre assicurato al leader francese che la Russia non ha intenzione di attaccare le centrali nucleari e di essere “pronto a rispettare le norme dell’Aiea sulla protezione degli impianti”. Macron ha quindi ribadito al leader russo la richiesta del rispetto della protezione umanitaria dei civili, Putin ha risposto che “la responsabilità del rispetto dei corridoi umanitari è degli ucraini, sono loro che decidono se lasciar uscire o no la popolazione dalle città accerchiate”.

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Foto-Fonte: https://www.rainews.it/articoli/2022/03/ucraina-senza-tregua-telefonata-biden-zelensky–134287e3-aed1-4bf1-8b73-42bfe16125b4.html

Egregi Editori, il portale biografia di una bomba è orientato ad evidenziare i pericoli causati da residuati bellici, ma l’aspetto più importate consiste nel non avere fini di lucro ma solo quello di diffondere la consapevolezza del rischio dei residuati bellici. Chiediamo scusa se preleviamo le foto dei vostri articoli, ma ci servono per contestualizzare le modalità del rinvenimento. Citeremo sempre fonte e autore della foto. Sicuri di una vostra comprensione vi ringraziamo in anticipo.

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