Sulla Marmolada torna lo spettro della Grande guerra. Perché le ricerche dei dispersi, 7 vittime e 13 persone in questo momento, devono fare i conti con un passato sepolto dal ghiaccio ma oggi tornato di prepotenza a “parlare”. “Qui si è combattuto” , ricorda Fausto Zambelli, elicotterista dei vigili del fuoco impegnato nella ricerca di chi non è tornato a casa. Nessuno dei soccorritori pronuncia la parola morti, per rispetto verso le famiglie e verso il proprio lavoro. L’ipotesi di far crollare il seracco rimasto in bilico? “In questo momento la priorità è ritrovare chi è là sotto. Sono stati recuperati capi di abbigliamento ma non è detto che siano riferibili alla tragedia – precisa l’elicotterista -. Il crollo ha smosso tutto”. C’è un rischio per gli ordigni inesplosi, “sono pericolosi perché hanno più di 100 anni. Si dovrà fare una bonifica. Mi raccomando, chi sale sulla Marmolada deve avere la massima attenzione”. Ma il ghiacciaio ora è chiuso. Anche per il rischio ordigni non intervengono le squadre a terra. E resta il pericolo di nuovi crolli. “Dobbiamo tutelare le persone”, ribadisce il soccorritore. Gli esperti lanciano l’allarme, i ghiacciai con queste condizioni climatiche sono pericolosi, quello che è successo sulla Marmolada può capitare ancora. “La coperta di neve sopra è bassa, il rischio c’è”, conferma il soccorritore.
Fonte: https://www.quotidiano.net/cronaca/ghiacciaio-marmolada-bombe-inesplose-grande-guerra-1.7853416
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