Dal 22 al 26 giugno 2020 i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin), hanno operato nelle coste e fiumi nazionali, ripristinando le condizioni di sicurezza della navigazione e balneabilità delle nostre acque, neutralizzando 564 ordigni esplosivi residuati bellici. Gli interventi d’urgenza disposti dalle Prefetture della Spezia, Sassari, Venezia e Siracusa a seguito della segnalazione di Comsubin, per quanto riguarda l’operazione svolta alle 5 Terre, e di privati cittadini riguardanti la presenza in acqua di diversi manufatti riconducibili ad ordigni esplosivi, hanno permesso di identificare, recuperare e distruggere:
42 proiettili da 76/40 mm, per un totale di 18 Kg di esplosivo, e 432 da 20 mm, che sono stati individuati e rimossi dal Reparto Pronto Impiego del GOS dal relitto di Nave Equa, affondata a 40 metri di profondità durante la 2ª guerra mondiale nelle acque del parco Nazionale delle Cinque Terre. La conclusione di questa attività, condotta attraverso 69 ore di attività subacquea, ha permesso di restituire ai subacquei ricreativi uno dei siti di immersione più interessante della Liguria;
4 proiettili Tedeschi di grosso calibro, che sono stati neutralizzati dal Nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di La Maddalena e che giacevano sui fondali dell’Isola del Porco (SS) alla profondità di 35 metri da oltre 70 anni;
1 granata da 105 mm, risalente alla prima guerra mondiale, rimossa dal Nucleo SDAI di Ancona alla foce del fiume Piave in località Jesolo;
1 proiettile grosso calibro, 20 da medio calibro e 50 da piccolo calibro, nonché 3 bombe da mortaio, 11 bombe a mano e 2500 munizioni di origine inglese e risalenti alla seconda guerra mondiale, che sono stati neutralizzati dal Nucleo SDAI di Augusta nelle località di Castelluccio nel comune di Augusta di Marchesa di Cassibile (SR) e di Masseria sul Mare contrada Gallina (SR). Tutti gli ordigni esplosivi rimossi dal fondo sono stati trasportati in aree di sicurezza individuate dalle competenti Autorità Marittime e successivamente neutralizzati grazie al supportoi Capitanerie di Porto e mediante le consolidate procedure operative in uso ai Reparti subacquei di Comsubin tese a preservare l’ecosistema marino. E’ opportuno ricordare a coloro che dovessero imbattersi in oggetti la cui forma o dimensioni possa essere ricondotta a quella di un ordigno esplosivo, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e, pertanto, non devono essere toccati o manomessi in alcun modo. Occorre invece denunciarne immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei Palombari di Comsubin che ripristineranno le condizioni di sicurezza delle nostre acque.
Foto-Fonte: https://www.pressmare.it/it/istituzioni/marina-militare/2020-06-27/palombari-azione-sicurezza-balneazione-26989
È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Autorità Portuali
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