Il 18 agosto del 2017 due bambini in vacanza alle Saline di Torre Colimena (Manduria), a 20 metri dalla riva trovano in mare un ordigno inesploso. Un residuato bellico identificato dal Nucleo SDAI di Taranto come bomba d’aereo risalente alla seconda guerra mondiale e di fabbricazione inglese. Visto che in questo periodo le correnti marine hanno spiaggiato più ordigni bellici, il Dipartimento Ordigni Bellici Inesplosi dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, ha voluto controllare i fondali delle due calette celle Saline. Una verifica iniziata appunto a venti metri dalla riva (fascia del rinvenimento del 2017) e conclusa ad una distanza di circa 100 metri. Non abbiamo usato barche e bombole ma una semplice maschera con aeratore e un paio di pinne. Naturalmente la maschera è stata ben trattata per evitare fastidiosi appannamenti. Infatti nel corso della “nuotata” ampiezza e profondità visiva è sempre stata notevole e di grande aiuto per il buon fine del compito prefissato. Sia per la prima caletta quanto per la seconda, abbiamo eseguito più corridoi paralleli e adiacenti alla spiaggia fino ad una distanza appunto di circa 100 metri. Nei primi 50 metri abbiamo notato fondali sabbiosi e rocciosi e una profondità variabile tra i meno tre e quattro metri. Oltre la fascia dei 50 metri fino a giungere a 100 metri dalla riva il fondale diventa prevalentemente roccioso e la profondità scende a meno sei, otto metri. Nonostante il mare fosse leggermente mosso, è stata verificata gran parte della zona e non è stata riscontrata presenza di residuati bellici inesplosi ( quasi un quadrato di circa 100 m. x 100 m.). Naturalmente una verifica sicuramente approssimativa, (a vista e senza strumentazioni) ma in grado di augurare ai turisti delle Saline buone e tranquille immersioni.
È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Autorità Portuali