Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Terrore a Nizza

Categories: Editoriali

Nizza già nel 2016 (14 luglio) è stata oggetto di un grave attentato terroristico. Un camion bianco ad alta velocità entra in Promenade des Anglais e travolge la folla in quel momento incantata dai colori dei fuochi d’artificio che illuminano il cielo del lungomare. La gioia diventa incubo: 80 i morti e più di cento i feriti. L’anno precedente a Parigi l’attacco al giornale satirico Charlie Hebdo che annienta numerosi giornalisti. Altra violenza in Spagna, Inghilterra e nuovamente in Francia e in altri Paesi del Mondo. Nel 2020 il terrore colpisce nuovamente la Francia. Il 25 settembre un nuovo attentato avviene nuovamente nei pressi del giornale Charlie Hebdo, Il 16 ottobre un terrorista decapita Samuel Paty, professore di storia e geografia. Il 29 ottobre l’orrore torna a Nizza e questa volta l’attacco si svolge vicino alla Cattedrale di Notre-Dame. I terroristi uccidono tre persone e tra queste due donne, una decapitata, la seconda muore dissanguata. L’omicida non conosce le sue vittime e le vittime non conosco l’assassino. Il carnefice sceglie un luogo e uccide, decapita, in nome di un movente estraneo alle stesse vittime. La cieca violenza la conosciamo in tutto il mondo. In Italia, cito solo l’ultima vicenda, il caso dell’omicidio di Willy. Ma decapitare, uccidere in nome di una religione non è possibile. Come non è possibile imporre la propria fede a terze persone, in quanto è doveroso lasciare a tutti il diritto di non riconoscersi in nessuna confessione. La nostra vicinanza ai cugini francesi, ai nostri amici di Nizza, a parenti amici delle innocenti vittime.

Giovanni Lafirenze

Fotodailymail.co.uk

Nice a déjà fait l’objet d’un grave attentat terroriste en 2016 (14 juillet). Un camion blanc à grande vitesse entre sur la Promenade des Anglais et écrase la foule à ce moment enchantée par les couleurs des feux d’artifice qui illuminent le ciel de la promenade. La joie devient cauchemar : 80 morts et plus de 100 blessés. L’année précédente à Paris, l’attaque contre le journal satirique Charlie Hebdo qui anéantit de nombreux journalistes. Une autre violence en Espagne, en Angleterre et de nouveau en France et dans d’autres pays du monde. En 2020, la terreur frappe à nouveau la France. Le 25 septembre, un nouvel attentat a lieu près du journal Charlie Hebdo, Le 16 octobre, un terroriste décapité Samuel Paty, professeur d’histoire et de géographie. Le 29 octobre, l’horreur revient à Nice et cette fois l’attaque se déroule près de la cathédrale Notre-Dame. Les terroristes tuent trois personnes et parmi ces deux femmes, une décapitée, la seconde se vide de son sang. Le tueur ne connaît pas ses victimes et je ne connais pas le tueur. Le bourreau choisit un endroit et tue, décapité, au nom d’un motif étranger aux mêmes victimes. La violence aveugle, nous la connaissons dans le monde entier. En Italie, je ne cite que la dernière affaire, le meurtre de Willy. Mais décapiter, tuer au nom d’une religion n’est pas possible. De même qu’il n’est pas possible d’imposer sa foi à des tiers, car il est de notre devoir de laisser à tous le droit de ne se reconnaître dans aucune confession. Cette attaque à Nice a été reconnue comme un acte terroriste. Notre proximité aux cousins français, à nos amis de Nice, aux parents amis des innocentes victimes. Traduzione Google

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