Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Nella rete del peschereccio si impiglia una mina bellica

Categories: Bonifica perché

di Enrico Giovannelli

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Sembrava una pesca miracolosa, in una giornata quasi estiva, con la sacca che faticava a risalire in superficie: ma dentro la rete di un peschereccio della flotta di Castiglione della Pescaia non c’erano pesci, ma una sfera cilindrica, presumibilmente un ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale. Per i pescatori della paranza Polaris di Rocco Giuliano, una delle barche più grandi che operano a Castiglione, lo stupore quando hanno visto risalire la “mina” è stato più forte della paura. Non è la prima volta che durante una pesca a strascico viene ripescata una sfera del genere, ma certo la tensione si è fatta sentire. A raccontare l’episodio è il comandate del peschereccio: «Eravamo in navigazione al largo di Pianosa – spiega Giuliano – quando al termine di una cala ci siamo visti arrivare questa sfera. Siamo stati molto attenti a recuperarla e abbiamo avvisato la capitaneria di Castiglione». Sono stati minuti intensi, anche perché un minimo di preoccupazione che il presunto ordigno potesse brillare all’improvviso c’era. «In mare – dice Giuliano – bisogna sempre stare attenti. L’importante è rimanere calmi e agire con molta cautela». La sfera, anche se al momento non ci sono conferme se è davvero una mina, aveva le classiche spolette esterne da contatto. Un ordigno del genere, se riconosciuto tale dall’indagine che effettueranno poi gli artificieri, è improbabile che oggi a distanza di circa Settant’anni possa esplodere: sia le spolette che l’esplosivo sono di fatto diventati inermi. Si è deciso di affondare la presunta mina, dopo i contatti con la capitaneria di porto, al largo. A una profondità di oltre 100 metri a circa una decina di miglia dalla costa, e in prossimità di un relitto già identificato.
Per i pescatori del Polaris rimarrà un’altra avventura da raccontare, al termine di una giornata di pesca come tante altre. Fonte: http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2016/05/06/news/nella-rete-del-peschereccio-si-impiglia-una-mina-bellica-1.13423966

Foto: iltirreno.gelocal.it

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