Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Detenzione illegale, indaga la Procura

Categories: Bonifica perché

 di Fabio Poloni

TREVISO. Prima il dramma, poi l’indagine. Nelle prossime ore in
Procura sarà depositata la denuncia dei carabinieri a carico di B. L.,
il collezionista di Pederobba che aveva in casa il lanciagranate con il
quale Mattia Nichele si è ferito. «Un collezionista può tenere residuati
bellici solamente se è in possesso di tutte le necessarie
autorizzazioni», dice il capo della Procura della Repubblica di Treviso,
Michela Dalla Costa, «e in questo senso andranno le nostre verifiche».
Quelle già effettuate dai carabinieri, e che arriveranno in Procura a
stretto giro, sembrano però chiare: quell’arma bellica non era
registrata, e la carica esplosiva ancora intatta. L’ipotesi di reato a
carico del pensionato di Pederobba che teneva l’arma in casa potrebbe
essere quella di detenzione illegale di armi e materiali esplodenti. Il
giovane ferito non rischia nulla dal punto di vista legale: il
lanciagranate non era suo. La sua battaglia è un’altra: lottare con
tutte le forze per riprendersi dopo l’incredibile e drammatico
incidente. A Mattia è stata amputata la gamba sinistra: impossibile
evitarlo, l’arto era stato martoriato dall’esplosione a bruciapelo.
La passione per le armi, storiche emerge da ogni immagine del profilo Facebook
del ragazzo. Divise militari, residuati bellici, uscite in montagna sui
luoghi della Grande Guerra: le foto di Mattia raccontano il suo hobby,
il suo piacere nell’immergersi in un clima così lontano. Il “bazooka”
che lo ha ferito risale alla Seconda guerra mondiale, non alla Prima. A
guerra finita il progetto del «panzerfaust» entrò in possesso
dell’Armata rossa e diventò la base per la creazione del più moderno e
letale lanciagranate russo modello RPG-2.
Chissà l’emozione di
Mattia nel trovarsi tra le mani un’arma del genere. Una curiosità che ha
rischiato di essergli letale. Ora il proprietario del lanciagranate, se
sarà indagato dalla Procura, dovrà spiegare come e dove si è procurato
quell’arma. E perché non ha mai presentato una regolare denuncia di
detenzione ai carabinieri: un’omissione che poteva costare la vita a
Mattia, e che all’ex operaio ora in pensione potrebbe portare in dote
una condanna penale.
Fonte:
 http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/05/21/news/detenzione-illegale-indaga-la-procura-1.7106670

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