Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra e la Cultura della Pace

Categories: Editoriali

Il gazebo rivolto alla “Cultura della Pace” studiato e voluto dalla Direzione Nazionale dell’Associazione Vittime Civili di Guerra, dopo aver fatto tappa il 22 a Piazza del Ferrarese nella giornata di ieri è stato ospitato, ancora una volta a Bari in Piazza Eroi del Mare, numerosi gli standisti, non molti i visitatori, questo a causa della potente afa che ha travolto la giornata. Ma l’importante per noi è aver comunicato con i passanti, incuriositi dal gazebo, soprattutto interessati dall’argomento trattato. Certo abbiamo incontrato persone sensibilissime altre completamente disinteressate a ciò che accade nei Paesi vittime del terrorismo e della guerra. Si, disinteressate, perché convinte che nulla potrebbe fermare  la volontà di chi “imporrebbe”  la guerra.  Tuttavia molte, poche, sia come sia, le firme sono state raccolte. L’Associazione ha dialogato con i presenti e questo ci riempie d’orgoglio. Il gazebo è stato onorato dalla visita dell’ingegnere Vito, Alfieri Fontana, rientrato dalla Bosnia da qualche giorno. Abbiamo incontrato un Eod operante in Belgio. Non solo, abbiamo ricevuto il consenso dell’attore Antonio Stornaiolo. La giornata si è conclusa con la firma dello storiografo Vito Antonio Leuzzi. Prossima Tappa del gazebo il 5 giugno in Piazzale Lorusso nel corso dell’evento: “Nuovi Stili di Vita”. Sempre il 29 a Vercelli si è concluso il tour storico rivolto ai tempi dell’ultimo conflitto mondiale. Sul posto è intervenuto  l’assistente tecnico Bcm Renato Silvesti, membro del Dipartimento ordigni inesplosi che ha spiegato ai numerosi visitatori dei rifugi (1.500) i pericoli prodotti dai residuati bellici. La cerimonia è stata preceduta dalla lettura dei nomi delle vittime civili cadute durante il bombardamento aereo del 28 maggio 1944.

Giovanni Lafirenze

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Vercelli “Tracce di Guerra”

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