di Francesca Meduri
VILLA SAN GIOVANNI – Un presunto ordigno bellico mette off-limits lo
specchio di mare corrispondente alla foce del torrente di Santa Trada, a
Porticello. La pericolosa presenza non fa dormire sonni tranquilli,
tanto che si è ritenuto necessario dover prevenire possibile danni a
cose e salvaguardare la pubblica incolumità. Le autorità competenti
hanno, appunto, proceduto a transennare e interdire l’accesso alla zona,
una striscia di litorale molto frequentata a seguito dei lavori di
restyling delle coste a nord di Villa San Giovanni. Nelle more delle attività di messa in
sicurezza del sito, bagnanti, sub, pescatori e passanti dovranno
attenersi alle disposizioni contenute nell’ordinanza numero 103/2013
della Capitaneria di Porto-Autorità Marittima dello Stretto di Messina,
intervenuta dietro segnalazione dei colleghi di Reggio di Calabria. Nei prossimi giorni, la rimozione del
presunto residuato di guerra vedrà impegnati uomini del nucleo Sdai
(Sminamento difesa antimezzi insidiosi). La data di tale operazione non è
stata però ancora definita, anche alla luce del maltempo delle ultime
ore. In attesa della bonifica dell’area,
dunque, non resta che seguire alla lettera i tre articoli del
provvedimento emesso due giorni fa dalla Capitaneria di Porto messinese.
Per prima cosa, per un raggio di 100 metri dalla foce del torrente di
Santa Trada «è vietata – si legge nell’ordinanza a firma dei comandanti
Antonino Samiani e Domenico Latella – la balneazione, la pesca di
qualunque tipologia, la navigazione, la sosta e l’ancoraggio di
qualunque unità ed ogni altra attività che presupponga la permanenza ed
il transito di persone o mezzi». E ancora: «E’ fatto obbligo alle navi e
natanti in genere in transito nelle vicinanze della zona interdetta, di
obbedire senza indugio alle intimazioni che potrebbero essere fatte
dalle Unità delle Forze di Polizia in loco». E infine la Direzione
marittima di Messina avvisa i trasgressori della presente ordinanza,
«che saranno puniti, sempre che il fatto non costituisca più grave
reato, ai sensi degli articoli 1174 e 1231 del Codice della Navigazione e
saranno ritenuti responsabili dei danni derivanti a persone e/o cose in
conseguenza della propria inadempienza».
specchio di mare corrispondente alla foce del torrente di Santa Trada, a
Porticello. La pericolosa presenza non fa dormire sonni tranquilli,
tanto che si è ritenuto necessario dover prevenire possibile danni a
cose e salvaguardare la pubblica incolumità. Le autorità competenti
hanno, appunto, proceduto a transennare e interdire l’accesso alla zona,
una striscia di litorale molto frequentata a seguito dei lavori di
restyling delle coste a nord di Villa San Giovanni. Nelle more delle attività di messa in
sicurezza del sito, bagnanti, sub, pescatori e passanti dovranno
attenersi alle disposizioni contenute nell’ordinanza numero 103/2013
della Capitaneria di Porto-Autorità Marittima dello Stretto di Messina,
intervenuta dietro segnalazione dei colleghi di Reggio di Calabria. Nei prossimi giorni, la rimozione del
presunto residuato di guerra vedrà impegnati uomini del nucleo Sdai
(Sminamento difesa antimezzi insidiosi). La data di tale operazione non è
stata però ancora definita, anche alla luce del maltempo delle ultime
ore. In attesa della bonifica dell’area,
dunque, non resta che seguire alla lettera i tre articoli del
provvedimento emesso due giorni fa dalla Capitaneria di Porto messinese.
Per prima cosa, per un raggio di 100 metri dalla foce del torrente di
Santa Trada «è vietata – si legge nell’ordinanza a firma dei comandanti
Antonino Samiani e Domenico Latella – la balneazione, la pesca di
qualunque tipologia, la navigazione, la sosta e l’ancoraggio di
qualunque unità ed ogni altra attività che presupponga la permanenza ed
il transito di persone o mezzi». E ancora: «E’ fatto obbligo alle navi e
natanti in genere in transito nelle vicinanze della zona interdetta, di
obbedire senza indugio alle intimazioni che potrebbero essere fatte
dalle Unità delle Forze di Polizia in loco». E infine la Direzione
marittima di Messina avvisa i trasgressori della presente ordinanza,
«che saranno puniti, sempre che il fatto non costituisca più grave
reato, ai sensi degli articoli 1174 e 1231 del Codice della Navigazione e
saranno ritenuti responsabili dei danni derivanti a persone e/o cose in
conseguenza della propria inadempienza».
Fonte:
http://villaedintorni.wordpress.com/2013/08/22/villa-presunto-ordigno-bellico-nelle-acque-di-porticello/
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