VENEZIA. Dal cantiere allestito per la ristrutturazione del tetto salta fuori una bomba: una piccola bomba a mano ritrovata dagli operai della ditta incaricata di eseguire i lavori al civico 3233 di Castello.
La bomba a mano, in un buono stato di conservazione, chiusa regolarmente con la sicura, era stata appoggiata, chissà quando, sull’asse di legno di un sottotetto. La scoperta risale a martedì mattina, e capire come possa essere finita lì resta un mistero. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Venezia e, a seguire, la squadra degli artificieri della questura lagunare. Gli artificieri hanno provveduto a raccogliere l’ordigno, a metterlo in una scatola per il trasporto, e a farlo brillare, poche ore dopo, in un luogo sicuro della costa veneziana. La bomba a mano ritrovata appartiene alla famiglia delle bombe a mano Sipe (Società italiana prodotti esplodenti), bomba mano difensiva a frammentazione, a percussione e non a miccia. L’esercito cominciò a usarla intorno al 1915 e gli storici la considerano la bomba più famosa della Grande guerra, protagonista anche del libro “Un anno sull’Altopiano” di Emilio Lussu. Un ordigno che, se pur in misura minore, venne utilizzato anche nella Seconda guerra mondiale. Quel che resta misterioso è come possa essere finita nel sottotetto della palazzina di Castello, attualmente in ristrutturazione. Le ipotesi sono varie: può essere che qualcuno l’abbia trovata, raccolta e nascosta, fino a dimenticarsi della sua esistenza o ancora, ipotesi più suggestiva ma più remota, che possa trovarsi lì da decenni, dalla seconda guerra mondiale, nascosta forse da qualche partigiano. Scoprire la verità sarà molto difficile. (f.fur.)
Fonte:
http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2013/07/26/news/una-bomba-a-mano-spunta-dal-sottotetto-1.7486321
27Lug
Una bomba a mano spunta dal sottotetto
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