Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

News

Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Una bomba a mano nel cortile della scuola

Categories: Bonifica perché

di Lino CattabianchiBussolengo. Un ordigno bellico, una bomba a mano, nel cortile delle scuole Beni Montresor, il nuovo edificio in via Martiri delle Foibe, la strada rettilinea che collega la chiesa di Cristo Risorto al popoloso quartiere di Ca’ Filippi.  La scoperta è stata fatta dalla ditta incaricata di sistemare lo spazio davanti alla scuola dopo la fine dei lavori.  «In questo spazio, oltre alla necessità di completare il livellamento del terreno», spiega il sindaco, Paola Boscaini, «c’era anche un cumulo di materiale che doveva essere rimosso. Durante i lavori è spuntata dalla terra una bomba a mano, un residuo della Seconda Guerra mondiale».  Una volta individuato l’ordigno ed effettuato un sopralluogo, sono partite le segnalazioni alle autorità competenti.  «Con il comandante della polizia locale, Enrico Bartolomei», continua il sindaco, «ho visionato il posto, che ora è stato transennato, e poi ho spedito un’informativa ai Carabinieri della stazione di Bussolengo con la richiesta di attivare tutte le procedure per la rimozione in sicurezza della bomba a mano». «L’ordigno ritrovato nello spazio antistante la scuola Montesor», precisa il tenente Longo, comandante del nucleo operativo radiomobile di Peschiera che ha ricevuto la segnalazione dai colleghi di Bussolengo, intervenuti sul posto, «è del tipo ananas, un residuo bellico della Seconda Guerra Mondiale. Sicuramente era lì da molto tempo. A scopo precauzionale abbiamo recintato il luogo e comunicato immediatamente il fatto alla Prefettura che, in questi casi, fa arrivare sul posto gli artificieri del Genio di Legnago per il recupero dell’ordigno e per il trattamento. La procedura, credo sarà rapida: al massimo uno o due giorni, data la particolarità dell’evento. Siamo fortunati: i lavori sono iniziati quando la scuola è chiusa per il periodo estivo e dunque non corriamo rischi».  L’«ananas» viene chiamata così per la sua forma che ricorda il frutto tropicale. Si tratta della bomba a mano d’ordinanza usata dall’esercito americano nell’ultimo conflitto mondiale e adoperata sia sul fronte europeo che su quello del Pacifico. Per farla esplodere si toglie la spoletta che produce una scintilla, l’energia fa brillare l’esplosivo contenuto nell’involucro di metallo e l’esplosione provoca la distruzione dell’involucro e le schegge (i frammenti appunto) vengono scagliate intorno.
Fonte:
http://www.larena.it/stories/dalla_home/538811_una_bomba_a_manonel_cortile_delle_scuole/?refresh_ce&scroll=407
 

CondividiShare on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterShare on LinkedIn

Lascia un commento