di Giuseppe Ortolano
Cento anni fa iniziava la Prima Guerra Mondiale. Anche in Italia – entrata però in conflitto solo l’anno dopo – sono previste celebrazioni che spesso includono la visita ai luoghi teatro di combattimenti durante quella che usiamo chiamare la Grande Guerra. In anteprima per voi quelli più interessanti.
Sul lombardo Monte Legnone, quasi affacciato sul lago di Lecco si trova il Rifugio Roccoli Lorla, comodamente raggiungibile anche in auto. Da qui passava la seconda linea difensiva italiana – chiamata Cadorna -, fatta di trincee, casematte, nidi di mitragliatrici e fortificazioni che mai hanno visto un combattimento. A pochi minuti di cammino dal rifugio, rinomato per la buona cucina, si visitano alcune postazioni militari risalenti alla prima guerra mondiale, tra le quali una trincea, la piazzola di un cannone, un nido per mitragliatrice e un camminamento sotterraneo lungo una ventina di metri, percorribile se dotati di torcia.
La zona dove passava l’antico confine tra Italia e Austria, lungo le cime del massiccio dell’Adamello-Brenta, fu teatro della cosiddetta Guerra Bianca. Lungo i sentieri della zona si incontrano trincee, casematte, forti ed interi villaggi militari che sono spesso meta di gite ed escursioni, anche impegnative. Una delle più interessanti parte dall’arrivo della cabinovia che dal Passo Tonale sale al Passo Paradiso e conduce a una galleria ampia ed illuminata utilizzata per controllare il Tonale. Nella zona si incontrano anche il villaggio militare dei Monticelli e, sulla cresta, tratti di trincea e piazzole per l’artiglieria. Sulla strada tra Vermiglio e il Tonale si trova anche Forte Strino, costruito dagli austriaci conserva reperti e cimeli della Grande Guerra ed è aperto al pubblico dal 14 giugno. Nella vicina Temù si visita il Museo della Guerra Bianca
particolarmente ricco di materiali e armi utilizzate dai due eserciti impegnati nei combattimenti in zona.
Ad Asiago, sull’altipiano omonimo, si trova il sacello ossario che contiene i resti di oltre 55.000 soldati caduti, a testimonianza dell’importanza di questo fronte durante la prima guerra mondiale. Qui il nuovo progetto dell’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine ha recuperato ben 19 siti sparsi sul territorio (campi di battaglia, trincee, sistemi di gallerie, linee difensive, fortificazioni) che si propongono come un grande libro di storia all’aperto, dove i visitatori possono leggere e comprendere i drammatici eventi di cui questi luoghi furono teatro, in un contesto di naturale bellezza che offre molte altre possibilità sotto il profilo dell’ospitalità, dell’enogastronomia, dello sport e della cultura.
Cortina d’Ampezzo propone invece, fino a che la neve lo permetterà, la ciaspolata della Grande Guerracon partenza dal Rifugio Col Gallina, a quota 2.055 metri, guidati da un accompagnatore storico in divisa d’epoca e da una guida alpina. Seguendo la pista da sci che sale fino all’arrivo della seggiovia si prosegue lungo un canalone per giungere alle spettacolari fortificazioni della Grande Guerra. Altri itinerari nei luoghi veneti della Grande Guerra, e in particolare nelle Dolomiti Bellunesi e nella zona del Monte Grappa e del Piave, sono proposti dal sito dell’ (?)…..
Tanti i luoghi del Trentino interessati al sanguinoso conflitto iniziato un secolo fa. Tra la Val Rendena e la Valle del Chiese si visitano Forte Larino, vicino all’abitato di Lardaro, e Forte Corno, in posizione di poco più elevata, oltre al caposaldo trincerato di Forte Clemp in Val Rendena, a monte di Sant’Antonio di Mavignola, tra Pinzolo e Madonna di Campiglio. Nei pressi di Lavarone si trova ilForte Belvedere-Gschwent, una tra le più grandi fortezze austro-ungariche di montagna, realizzata tra il 1908 e il 1912, e oggi uno tra i musei ed i siti della prima guerra mondiale più visitati in Trentino e in Italia. In Valsugana dovrebbero presto aprire al pubblico, dopo importanti lavori di restauro, il Forte di Tenna e la sua opera gemella sul Colle delle Benne, edificati dai genieri austro-ungarici per proteggere il fianco meridionale dell’Impero, come ultima difesa della Valsugana e di Trento. Estrema linea di difesa contro un’eventuale offensiva austro-ungarica fu il “trincerone” italiano di Grigno, interessato da un ampio progetto di recupero volto alla salvaguardia di postazioni e capisaldi presenti in quest’area.
Spostandoci verso est arriviamo sul Carso, l’altipiano roccioso, dai colori unici, che da Gorizia digrada verso il mare di Trieste e che promuove il circuito turistico Carso 2014+. Un vero e proprio museo a cielo aperto che parte da Borgo Castello di Gorizia, sede del Museo Provinciale della Grande Guerra,e raggiunge la Zona Sacra Monte San Michele, la cima più alta del Carso, teatro di aspri combattimenti nel 1916. Qui si visitano il museo storico, alcuni camminamenti e le cannoniere ospitate nelle caverne. Spettacolare l’imponente ingresso dello Schönburgtunnel, costruito dagli austriaci. A cavallo tra i comuni di Savogna d’Isonzo e Doberdò del Lago si incontrano invece le Cannoniere del Monte Brestovec, raggiungibili con una breve passeggiata. Qui, all’interno di un ampio balcone roccioso, si trovano otto postazioni per cannoni recentemente restaurate e collegate da un’ampia galleria illuminata, con alcune opere ambientali.
Nei dintorni si riconoscono trincee, bunker del periodo della Guerra Fredda e un antico castelliere celtico. Sulle alture attorno a Monfalcone si visita il Parco Tematico della Grande Guerra mentre, nei pressi di Fogliano Redipuglia la locale Pro Loco organizza i Percorsi di Pace: visite guidate nei luoghi dei combattimenti, tra fortificazioni, trincee, gallerie, cimiteri di guerra e cappelle. Le tracce della Grande Guerra in Friuli Venezia Giulia non si trovano solo sulla terraferma, ma anche in mare e in particolare nelle lagune di Marano e Grado, che all’epoca si trovavano proprio al confine tra fra il Regno d’Italia e l’Impero austro-ungarico. Qui gli itinerari proposti ripercorrono, navigando in battello, i luoghi storici che sono stati importanti durante la Prima Guerra Mondiale, e offrono l’opportunità di comprendere vari aspetti delle strategie militari, dall’organizzazione degli approvvigionamenti alle modalità di collegamento via acqua di due importanti fronti, quello dell’Isonzo e quello del Piave.
Visite guidate in altri luoghi interessati dal conflitto sono organizzati dall’associazione èStoria che, con lo Storiabus, propone percorsi storico-culturali attraverso i luoghi della Prima Guerra Mondiale, per ricordarne, cent’anni dopo, battaglie e accadimenti che segnarono indelebilmente la memoria collettiva.
Fonti: http://viaggi.repubblica.it/articolo/sui-luoghi-della-grande-guerra/229293/1
http://viaggi.repubblica.it/articolo/sui-luoghi-della-grande-guerra/229293
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