Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Spunta una bomba tra i campi allertati Esercito e Carabinieri

Categories: Bonifica perché

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TrevisoCastelfranco

di Davide Nordio

Una bomba da mortaio in un’area verde: a scoprirla Argo, un cane che insieme al suo padrone stava passeggiando in zona stazione. Il rinvenimento è avvenuto domenica pomeriggio: a un certo punto l’animale ha puntato qualcosa e il padrone si è subito accorto che la sua attenzione non era stata catturata da un animale o qualcos’altro bensì da un residuato bellico, appunto un proiettile da mortaio di cui ora dovrà essere stabilita l’origine ma soprattutto la pericolosità. La bomba, lunga una quarantina di centimetri e dal diametro di dieci, si presenta priva dall’ogiva superiore ed era depositata in superficie, accanto a uno pneumatico abbandonato. Il fatto che non fosse conficcata e sprofondata nel terreno farebbe ipotizzare che sia stata messo lì deliberatamente per farla ritrovare, ovvero non si tratti dell’eredità di combattimenti che hanno riguardato Castelfranco soprattutto nella Seconda guerra mondiale.

La denuncia

Appena si è accorto di che cosa si trattava, il proprietario del cane ha subito allertato i carabinieri che si sono presi in carico il ritrovamento che ora dovrà essere gestito secondo il protocollo “classico”, ovvero con l’intervento degli artificieri dell’Esercito che, a seconda dei risultati delle analisi sul reperto, decideranno di conseguenza come operare. Molto probabilmente sarà prelevato e poi fatto brillare in sicurezza. Viste le dimensioni e il posizionamento non sembra necessario provvedere a particolari misure di sicurezza che comprendano, ad esempio, l’evacuazione dei residenti per i tempi necessari al prelievo.

Il mistero

Come la bomba sia arrivata lì è un mistero tutto da chiarire: ritrovamenti “anomali” ovvero non conseguenti ad eventi bellici sono piuttosto frequenti, come testimonia l’attività del comando forze operative Nord dell’Esercito che ha tra le sue attività anche la gestione degli ordigni che improvvisamente vengono alla luce. Il più delle volte si tratta di collezionisti che si vogliono disfare di materiale “compromettente”, ovvero ritrovato/acquistato ma non denunciato e che appunto viene abbandonato all’unico scopo di farlo ritrovare. Il problema è che la pericolosità di questi reperti è sempre incerta e può riservare brutte sorprese, come è già capitato. La strada più sicura sarebbe quella di rivolgersi alle forze dell’ordine che si occuperanno dello smaltimento senza alcun problema per il denunciante. Però, in questo caso, potrebbe valere anche un’altra ipotesi: ovvero che la bomba sia effettivamente riemersa dopo un lungo sonno sotto terra e che sia stata trasferita (ovviamente con grande rischio e incoscienza per chi lo ha fatto) per impedire che la necessaria bonifica bellica intralciasse l’attività di un fondo agricolo o di un cantiere edilizio. La bomba infatti, seppur arrugginita, non presenta tracce di terra ed è collocata in modo innaturale per essere piovuta dal cielo. Non è la prima volta che un residuato del genere viene ritrovato in città: uno simile, ad esempio, era emerso nel luglio 2013 durante dei lavori edilizi in via Brenta.

Fonte: https://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2020/02/11/news/spunta-una-bomba-tra-i-campi-allertati-esercito-e-carabinieri-1.38458181

È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Forze di Polizia.

Foto: Archivio

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