Il Dott. Pascal Bongard funzionario del Geneva Call, intervistato dal giornale svizzero Le Matin, spiega che sebbene, la lotta alle mine anti uomo sia sempre più intensa, i nuovi ordigni improvvisati, rallentano ogni operazione di bonifica. Infatti questi ordigni a differenza delle mine convenzionali, presentano congegni d’innesco sempre differenti e non sempre controllabili. Daech utilizza queste trappole esplosive in Siria ed in Iraq. Hansjörg Eberle, il Direttore del Geneva Call, aggiunge che attualmente il problema ordigni improvvisati non presenta soluzioni di contrasto attuabili in fase di sminamento. Il Direttore aggiunge che la problematica si estende ai rifugiati che a causa di questa situazione, non possono tornare nei paesi di residenza e neanche rientrare alle proprie abitazioni. Noi aggiungiamo il nome di un altro paese vittima delle mine improvvisate: La Nigeria e le mine di Boko Haram. G.L.
Fonte: lematin.ch
Foto: radiovaticana.va