Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Satira e residuati bellici

Categories: Editoriali

La notizia appare questa mattina! A lanciarla è il giornale Il Foglio, a scrivere l’articolo è Maurizio Milani, pseudonimo di Carlo Barcellesi. In Realtà il cronista è anche uno scrittore satirico e attore teatrale molto conosciuto. L’artista parla di un “volontario” chiamato da chi durante lavori di movimento terra trova un residuato bellico inesploso. Questo signore avrebbe già ricevuto dalla Prefettura di competenza più diffide, ma il protagonista (parole sue) continuerebbe a rimuovere e spostare ordigni bellici. Il genio lombardo afferma di smuovere gli ordigni in poco tempo rispetto ai militari. Non solo, denigra le operazioni dei veri genieri con dichiarazioni dissennate: “Un cinema che è meglio evitare” Ancora: “Non scoppia (il residuato) nemmeno se la percuoti con un martello”. E questo signore, tanto esperto dichiara “che se la bomba scoppiasse” (la bomba esplode) al massimo romperebbe il vetro del trattore che l’avrebbe smossa. Certo, il pezzo sembrerebbe una provocazione satirica dell’articolista, anzi sicuramente sarà così, purtroppo su questo tema, la satira lancia un messaggio che qualcuno non coglierebbe. Infatti in Italia, in Europa, nel mondo, i residuati bellici continuano a mutilare e uccidere. Concludo con una preghiera che rivolgo all’artista Maurizio Milani, non scherziamo con i residuati (ciò che resta delle guerre), la gente come me, potrebbe non capire.

Giovanni Lafirenze

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