Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Samraong, esplode residuato bellico che uccide tre adolescenti

Categories: Bonifica perché,Editoriali,ultime

08/05/2016 Cambogia, Oddar Meancheay, Samraong

Tre ragazzi, Sieng Ly, 12 anni, Chann Sann, 14 e Tuy Chamroeun 15, notano un ordigno inesploso conficcato nel tronco di un albero. Certo non è raro, trovare residuati bellici arroccati in piante, ma tra i meandri nascosti dei boschi, in periferia di un centro abitato non dovrebbe essere possibile. Il Cambodian Mine Action Centre non dovrebbe permetterlo, costi quel che costi e richiedere più finanziamenti per gli sminamenti, “battere i pugni su tutti i tavoli” (già previsti anche da parte del Governo italiano), potrebbe urlare <<mai più guerre e sminiamo le zone a rischio>>. Torniamo alla cronaca: i ragazzi osservano bomba e albero, avrebbero il compito d’allertare la polizia, i genitori, qualche adulto, ma non comunicano nulla a nessuno. La bomba dovrebbe incutere terrore, perlomeno paura, ma i ragazzi non percepiscono queste sensazioni. Eppure, eppure, in Cambogia, dicono, siano numerosi gli incontri con i giovani rivolti al tema pericolo-ordigno bellico. Dalle bombe la gente scappa, fugge lontano (…).  Sieng,  Chann e Tuy no, non fuggono, non temono la bomba fermata dall’albero e, “armati di fionde”, proiettano sull’ordigno una raffica di sassolini. I sassi colpiscono l’ordigno, i ragazzi continuano a percuotere la granata. Un gioco ? probabilmente, ma un gioco con la morte, infatti il residuato bellico esplode, i ragazzi subiscono la potente detonazione che uccide immediatamente Sieng e Chann. Tuy, soccorso e trasportato in ospedale giunge privo di vita. Il funzionario CMAC colui che avrebbe dovuto urlare al mondo l’urgenza di bonificare il territorio, candidamente oltre a commentare ciò che ho descritto, afferma che l’area è colma di uxo (1960-1990) e che tra gennaio, febbraio e marzo i residuati hanno ucciso 23 civili, perlopiù ragazzi e bambini, questi ultimi a dire del funzionario (cambodiadaily.com) sarebbero insensibili alle campagne rivolte al pericolo prodotto dai residuati bellici.

Giovanni Lafirenze

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