di Enrico Gaviano
POLTU QUATU. Gli Indiana Jones dei fondali marini vivono a Poltu Quatu. All’Orso diving si sono specializzati nella ricerca delle navi affondate in guerra, emozionante come una caccia al tesoro. A guidare il suo staff e i tanti turisti appassionati ed esperti sub, c’è Corrado Azzali, il direttore dell’Orso diving, un emiliano di 54 anni trapiantato da tre decenni in Sardegna. I cercatori dei relitti perduti una quindicina di giorni fa hanno realizzato un altro colpaccio dopo quelli già fatti lo scorso anno, rintracciando il relitto del Cassini a nord di Razzoli, nelle Bocche di Bonifacio, su un fondale di 73 metri.
Un ritrovamento di portata storica importante, stupefacente. Si tratta infatti del primo relitto risalente alla Prima guerra mondiale rinvenuto nelle acque sarde. Il Cassini, un posamine della marina francese, era stato affondato nel 1917 da un sottomarino tedesco. Nella battaglia cruenta conclusa con l’unità transalpina colata a picco, morirono 88 marinai francesi. La storia del ritrovamento ha molti aspetti curiosi. «Intanto si sapeva che a nord di Razzoli c’era quel relitto – dice soddisfattissimo Corrado Azzali –, ma avevamo solo un’idea approssimativa del punto esatto. Che nessun libro specializzato in materia conosceva ugualmente. Ma improvvisamente sono arrivati da noi dei sub tedeschi specializzati in tecnica, cioè immersioni a grandi profondità. Gente in gamba, che aveva già fatto delle escursioni sui relitti di cui è pieno il mare della costa gallurese, in particolare intorno all’arcipelago della Maddalena. Insomma questi sub sapevano, misteriosamente, il punto esatto».
Così lo staff di Azzali, un paio di giorni dopo la rivelazione, ha effettuato l’immersione sul punto esatto e «magicamente – dice ancora emozionato Azzali – sul fondale è comparso il Cassini. Inconfondibile la forma della prua, come si può evincere anche dalle foto d’epoca. Il posamine era poggiato sul fondale su un punto distante circa mezzo miglio rispetto a quello presunto. Dunque rintracciarlo senza quella indicazione sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio. Dopo alcuni giorni anche i tedeschi hanno effettuato la loro immersione potendo così assaporare in prima persona la gioia del ritrovamento, storicamente rilevantissimo, della unità della marina francese».
Un paio di giorni fa Azzali ha completato l’iter che si segue in caso di ritrovamento di un relitto, andando alla capitaneria di porto della Maddalena, e dal comandante Isotta Gattorna, a denunciare il punto in cui il Cassini si trova in mare.Per la Orso diving si tratta dell’ennesimo successo. L’anno scorso lo staff di Corrado Azzali riuscì a rintracciare due imbarcazioni di gran rilievo: a settembre il dragamine inglese Felixtowe, affondato nel 1943 al largo di Capo Ferro, a ottobre la localizzazione della Nautilus-Languste sui fondali davanti a Capo Figari, a Golfo Aranci. La nave, prima della Marina italiana, quindi requisita dalla marina tedesca, era stata affondata nell’ottobre del 1942 da un sottomarino inglese. Ma la caccia continua: nell’area giacciono tantissimi relitti, in attesa di essere finalmente svegliati dal lungo sonno. Fonte: http://lanuovasardegna.gelocal.it/foto-e-video/2014/06/20/fotogalleria/ritrovata-nave-francese-affondata-nelle-bocche-nel-1917-1.9458838
Foto tratta da: http://lanuovasardegna.gelocal.it/ |
Arzachena. Il posamine, colato a picco nel 1917, è stato scoperto e fotografato dai sub dell’«Orso diving» di Poltu Quatu |
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