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Ben due sono gli aerei risalenti alla Seconda Guerra Mondiale che, lo scorso fine settimana, sono stati individuati e recuperati dall’Associazione storica Quelli della Karin. Un’operazione che, sabato 12 e domenica 13 ottobre, ha visto il gruppo subbianese lavorare fianco a fianco con ADA (Archeologi dell’Aria) per recuperare quanti più resti possibili di due velivoli caduti nella provincia di Arezzo. Quelli della Karin è infatti un’associazione che ha come obiettivo quello di raccogliere testimonianze, oggetti e documenti di uno dei conflitti più tragici del nostro passato tenendo viva la memoria di quel periodo grazie al Museo storico di Subbiano dove sono attualmente esposti i reperti rinvenuti nelle campagne del territorio aretino. È nella zona di Indicatore, nell’area del bosco di Gratena, che sono state ritrovate parti del primo velivolo ed un primo esame dei resti ha portato ad individuarne il modello seduta stante: si tratta di uno spitfire modello 8 del 1941. “Lo spitfire rinvenuto a Gratena è il terzo aereo che abbiamo portato alla luce ed è un risultato di cui andiamo orgogliosi – spiega Rudi Lapini, presidente dell’associazione Quelli della Karin.- Gli aeroplani caduti in provincia di Arezzo per sono svariati: si stima possano essere più di dieci tra caccia inglesi, bombardieri e aerei tedeschi. Dopo essere giunti a conoscenza del modello, arriva tuttavia la parte più complessa: identificare il pilota. Investigare nella storia è difficile e soltanto dei professionisti come i membri di ADA possono compiere un lavoro simile.” L’iter identificativo del pilota è già partito, un processo delicato e impegnativo che inizierà con la pulizia dei reperti e la ricerca di alcuni marchi identificativi univoci che possano essere interpretati come una sorta di targa del velivolo rinvenuto. A tal proposito, particolarmente significativo è stato il ritrovamento del tubo di Pitot, lo strumento che fuoriusciva dalle ali dello spitfire per comunicare la velocità al pilota. Uno dei codici relativi al tubo potrebbe iniziare a districare le trame del mistero che ruota intorno all’identità del pilota. “Il secondo velivolo è stato invece rinvenuto nella zona di Pratovecchio e sembra essere un bombardiere. Grazie anche alle mappature di ADA sappiamo che in quell’area ne sono caduti diversi. I primi segnali di questa presenza risalgono ad un anno fa e adesso abbiamo portato alla luce alcuni resti dell’aereo. Tuttavia, alcuni rilievi effettuati con la branda dagli archeologi dell’aria lasciano presupporre la presenza sottoterra di grandi pezzi del mezzo”.
Fonte: https://www.associazionesoldo.eu/2019/10/18/ritrovati-nelle-campagne-aretine-due-velivoli-della-seconda-guerra-mondiale-gia-avviato-liter-identificativo-del-pilota/
Foto: corrierediarezzo.corr.it