Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Residuati bellici riemersi dalla “Busa degli Orologi”

Categories: Bonifica perché

di Luca Perrino

REDIPUGLIA. È bastata una prima ricognizione del terreno sulle aree di accesso alla dolina degli orologi – sito in fase di recupero a scopo storico-turistico a cura dell’organizzazione dei Sentieri di pace della Pro Loco di Fogliano Redipuglia – per incantare gli appassionati che si occupano dei delicati lavori di pulizia. Così, ieri mattina, il terreno e la fitta boscaglia hanno portato alla luce diversi reperti della Grande Guerra e forse qualcosa risalente anche alla guerra di Liberazione. Si tratta di diverse granate di artiglieria da 75mm, una borraccia in smalto austriaca e, in fase di studio su datazione e appartenenza, anche due pallottole piuttosto grandi per un fucile o forse troppo piccole per mitraglia o per l’impianto antiaereo che si trovava nella dolina e un coperchio di gavetta che incuriosisce per la sua grandezza, quasi come una padella, e anche per il metallo con cui è stata fatta la produzione. Prima di trovare collocazione alla stazione-museo multimediale di Redipuglia il ritrovamento dovrà essere comunicato all’autorità competente, mentre tutto il materiale sarà successivamente restaurato a dovere da parte dei tecnici dell’associazione. Non è certo la prima volta che il Carso restituisce testimonianze risalenti alla prima guerra mondiale. Ma, in questo caso, salta all’occhio il fatto di come, proprio su queste alture, oltre al primo conflitto bellico si consumarono le aspre battaglie partigiane nel corso della seconda guerra mondiale. È un lavoro importante, lungo e delicato, quello che la Pro Loco sta mettendo in cantiere per riportare alla luce la dolina e renderla visitabile. Quello che si sta sviluppando in questi mesi è un progetto che punta a rendere fruibile un’altra, importante testimonianza della Grande Guerra. Si tratta di un nuovo sentiero attrezzato che partirà dal parcheggio alto del Sacrario militare, per arrivare direttamente, grazie anche al percorso pianeggiante che si sviluppa per una lunghezza di circa 2 chilometri, al complesso difensivo della Dolina dei Bersaglieri. E da qui al nuovo sito. Tutti riconoscono quest’area come la Busa dei orologi. Appare chiaro il riferimento alla conca della dolina e alla costruzione circolare dei basamenti dei cannoni, dove ancora sono evidenti le tacche di riferimento orientativo a 360°. I due basamenti sono inoltre circondati da una spessa cinta di protezione in cemento armato nei quali si trovano anche graffiti che probabilmente aiuteranno a conoscere il Corpo di artiglieria che operava dal 1914 al 1918 in queste zone. Nell’agosto del 1915 la dolina venne inglobata nel sistema trincerato italiano, che la trasformò in un punto di sostegno avanzato. «È un altro passo – sottolinea il coordinatore dei Sentieri di pace, Franco Visintin – verso il completamento di quel museo a cielo aperto che può e deve diventare una grande attrattiva per i visitori ma anche per gli studiosi. Com’è nel nostro stile e nella nostra tradizione ce la stiamo mettendo tutta per dare anche a questa zona la visibilità che si merita». Quando iniziarono le ostilità sul fronte dell’Isonzo, la dolina faceva parte della linea trincerata austroungarica che, dalle alture a est di Monfalcone fino al San Michele, difendeva il ciglione carsico. I reparti italiani dalla fine di giugno ai primi di luglio avevano risalito il ciglione da Polazzo e dalla pineta di quota 89, minacciando da vicino il complesso trincerato del monte Sei Busi.

Fonte: http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2016/04/01/news/residuati-bellici-riemersi-dalla-busa-degli-orologi-1.13223209

Foto: prolocofoglianoredipuglia.it

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