Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Pesaro al femminile: una tavola rotonda tra donne re-esistenti

Categories: Editoriali

Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra

di Simona Cicioni

La Sezione provinciale di Pesaro e Urbino, in occasione della Giornata Internazionale dei diritti della donna, ha organizzato il workshop “Re-Esistere al Femminile. Custodire la Tradizione, Generare il Nuovo.”, una tavola rotonda tutta al femminile, che ha messo a confronto le riflessioni di donne re-esistenti rappresentanti le principali religioni monoteiste, attraverso un dialogo efficace e senza pregiudizi. Donne coraggiose, che hanno saputo con costanza e determinazione superare le barriere degli stereotipi e cha hanno dimostrato, prescindendo dalle diverse rispettive sensibilità religiose, il loro valore e la loro dignità. La progettazione delle due giornate di meeting è nata dalle sinergie attivate in rete dalla Sezione Provinciale con il Liceo Mamiani di Pesaro, main partner della Sezione, con la collaborazione del Liceo Mengaroni, mentre il Comune di Pesaro ha voluto inserire l’evento tra le iniziative patrocinate dall’Assessorato alla crescita e alla gentilezza. Durante i panel dei giorni 7 e 8 marzo 2022, 1.000 studenti hanno accolto in modalità integrata (presenza-online) personalità di spicco tra cui, le inviate di guerra Asmae Dachan giornalista italo-siriana, scrittrice e fotografa che si occupa di diritti umani e Luciana Colucello giornalista freelance di recente rientro dall’Afghanistan, Miriam Camerini attrice, cantante, studiosa di ebraismo e futura prima rabbina in Italia, Antonietta Potente suora domenicana e teologa, Roberta Pandolfi pianista dell’orchestra Olimpia e un video messaggio di alcune componenti dell’Orchestra Zohra, unica orchestra afgana di sole donne riparate in Europa (Portogallo) dopo la caduta di Kabul per mano dei talebani nel 2021. E’ intervenuto inoltre Michele Corcio, vice presidente nazionale vicario e responsabile delle politiche internazionali di ANVCG che ha portato il saluto e la voce delle vittime civili di guerra, rivolgendo un particolare pensiero alle tante donne e a bambini in fuga dalla follia del conflitto russo-ucraina. Inoltre per approfondire ulteriormente il tema nella serata del 7 marzo presso la Chiesa della Maddalena si è tenuto uno spettacolo-concerto durante il quale la cantante Miriam Camerini accompagnata dalla musica di Rouben Vitali e Manuel Buda ha portato in scena una performance di plurimi linguaggi, con musica, canto e narrazione. «Obiettivo dell’iniziativa – ha spiegato il Presidente Provinciale della sezione ANVCG di Pesaro – è stata la promozione di una cultura della pace e la sensibilizzazione ad una società sempre più accogliente ed inclusiva, fondata sul dialogo, sulla tolleranza e sulla solidarietà. La scuola e la società- ha aggiunto Davide Venturi- stanno mutando diventando sempre più multietniche. Per questo, ora più che mai, si avverte la necessità di favorire la cultura del dialogo affinché i rapporti interpersonali possano essere vissuti lontano dal pregiudizio, da vincoli ideologici e da ogni forma di intolleranza». L’evento ha ottenuto il Patrocinio della Regione Marche, del Comune di Pesaro e dell’Università della Pace.

Di seguito il reportage di alcuni studenti del Liceo Mamiani quale restituzione didattica all’iniziativa.

Coluccello. Secondo la giornalista Luciana Coluccello, in procinto di partire per l’Ucraina, «se ci fossero delle donne ai tavoli di trattativa internazionale, questi ultimi sarebbero dotati di un punto di vista differente da quello maschile, forse più sensibile e potremmo evitare molti conflitti». E proprio l’Afghanistan è un paese che appassiona da sempre Luciana Coluccello, sin da quando frequentava l’università. In quel paese la giornalista ha avuto la possibilità di osservare più da vicino la condizione delle donne durante la guerra e, per questo, afferma che «Resistenza è donna». Dopo il conflitto tra Russia e Ucraina – spiega Coluccello – la guerra in Afghanistan è passata in secondo piano: «mentre prima conquistava le pagine di tutti i giornali – ha detto – oggi ha improvvisamente smesso di esistere». Dachan «In Siria è in corso un conflitto che appare senza fine – ha detto – ed è difficile entrare in un territorio dove chi governa sa solo fare la guerra». La giornalista ha poi raccontato il giorno in cui ha trovato la sua fede. «La mia famiglia è sempre stata religiosa e pregavamo tutti i giorni. Tuttavia sentivo che mi mancava qualcosa, che dovevo fare qualcosa per trovare quello che mi mancava. Ho pensato di dovermi informare di più sulla mia religione e ho quindi deciso di studiarla. Ma non sono stati gli studi a farmi trovare la fede. L’ho trovata negli sguardi sofferenti delle persone in un campo sfollati in Siria. Quel giorno, quella rivelazione ha cambiato radicalmente la mia vita, la mia anima». Quindi la giornalista ha spostato l’attenzione sul Corano «dove – ha detto – troviamo numerose ed importanti figure femminili». Anche lei ha toccato il tema della resilienza delle donne parlando della situazione in Afghanistan: «un paese occupato da qualche tempo dal regime talebano – ha spiegato – che porta a confondere gli Afghani con i Talebani, ma la verità è che il regime talebano è un cancro proprio come l’Isis lo è per la Siria». Orchestra. Gli studenti del liceo hanno poi potuto approfondire l’esperienza dell’orchestra Zohra, che riunisce delle ragazze afghane, per la maggior parte educate in un orfanotrofio che oggi non esiste più. Grazie alla passione per la musica queste ragazze hanno accettato il ripudio da parte delle loro famiglie e l’esclusione dalla loro religione ovvero l’Islam. Gli islamici infatti non possono suonare alcuni strumenti. Una scelta difficile e dolorosa con la quale vogliono promuovere l’autodeterminazione. La realizzazione del loro sogno è fondamentale anche per innalzare la percentuale delle donne nelle orchestre, piuttosto ridotta attualmente. Potente. Il secondo incontro di martedì 8 marzo è stato dedicato alla resistenza femminile nell’ambito dei monoteismi e della sfera religiosa e morale. Parlando delle donne nei monoteismi, la teologa Antonietta Potente ha fatto riferimento ai Vangeli «in questi testi – ha detto – sta a noi trovare la voce e traccia femminile». Potente afferma che la voce ed il sentire delle donne mancano fortemente nella nostra società, che è quindi priva di un punto di vista differente, di un sentire che potrebbe «aprire le porte alla pace» evitando la guerra. «La vita è abitata dal mistero e in essa la religiosità è un punto di vista – ha detto – e penso che chiunque si interroghi sulla vita cercando di darle un senso, sulla religiosità dell’esistenza umana, faccia teologia, anzi, la pratichi». Camerini. Della presenza delle figure femminili nella tradizione ebraica ha parlato Miriam Camerini. Miriam, nata a Gerusalemme, racconta che, in passato, lo studio del testo sacro ebraico (Torah) era concesso solamente agli uomini, che erano quindi gli unici ad interpretarlo. La prima donna rabbina è stata Regina Jonas, uccisa ad Auschwitz. Dopo il 1970 sono emerse altre donne rabbine e con loro è comparsa l’interpretazione dal punto di vista delle donne, il cui punto di partenza è il testo sacro cui segue un’evoluzione interpretativa tutta al femminile. «La donna è disobbedienza, la donna è lo straordinario», ha detto Miriam facendo riferimento al testo biblico, alla figura di Eva la quale “disobbedisce” mangiando il frutto proibito. Secondo Miriam Camerini la donna ha un sentire unico nel suo genere, attraverso il quale sa quando disobbedire e quando seguire le regole. «Disobbedire è umano – ha concluso – e per tentare di comprendere il Divino occorre percorrere il cammino dell’umano».

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