di Patrizia Capuano
BACOLI – Un ordigno bellico è stato rinvenuto nelle acque flegree: la guardia di finanza di Napoli ha ritrovato sui fondali del golfo di Pozzuoli, prospicienti Capo Miseno, una bomba risalente alla seconda guerra mondiale. In attesa delle operazioni di bonifica, da effettuare con il nucleo Sdai (Servizio difesa antimezzi insidiosi) della Marina Militare di Taranto, l’ordigno è stato messo in sicurezza. Con tritolo e dalla rilevante carica esplosiva, seminascosta tra la sabbia, la bomba costituiva un grosso pericolo per la navigazione leggera e per i bagnanti.
L’operazione, eseguita a tutela della sicurezza, è stata condotta dal Reparto Operativo Aeronavale di Napoli: con un veicolo subacqueo filoguidato (Rov – Remotely Operated Vehicle), personale tecnico del Centro di Competenza Regionale Benecon, sommozzatori del II Reparto Tecnico di Supporto di Nisida l’ordigno è stato individuato ad una profondità di circa 24 metri. Grazie ai rilievi acustici dei fondali ed alle riprese è stato possibile rinvenire il residuato bellico. Immediatamente è stata informata la capitaneria di porto di Pozzuoli che ha disposto l’interdizione alla navigazione.
«La guardia di finanza da alcuni anni ha sottoscritto un Protocollo d’intesa finalizzato al controllo ed al monitoraggio del territorio con il consorzio Benecon, uno dei Centri di Competenza promossi dalla Regione Campania – riporta una nota – che presenta una dote di 250 ricercatori appartenenti a quattro atenei campani e un forte patrimonio di tecnologie ed attrezzature scientifiche. Finora il protocollo di collaborazione tecnico-scientifica si era concretizzato solo per la parte aerea ma, negli ultimi mesi, grazie all’incisivo ruolo del Reparto Operativo Aeronavale di Napoli, è iniziata la sperimentazione dell’imbarco di sensoristica anche sul naviglio del corpo». Fonte: http://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/ordigno_bellico_golfo_bacoli_capo_miseno-1844927.html
Foto: ilmattino.it