A Kampala in Uganda una giovane comitiva, rinviene un vecchio ordigno, probabilmente risalente alla guerriglia del 1986. Ragazzini di 12, 13 anni. L’ordigno, sebbene sprigioni orrore, non ferma l’entusiasmo dei giovani che per mezzo di quel datato manufatto organizzano una partita di calcio. Sembra di vederli mentre urlano di gioia per un passaggio riuscito o ridere per un’azione non riuscita. I ragazzi giocano, calciano e scalciano. Ma l’oggetto dei loro divertimenti è una bomba. sembra incredibile vero ? ma è altrettanto inverosimile che nessun adulto abbia notato la mortale partita dei ragazzi. La bomba esplode. Uccide Sam Lukemba, 12 anni. Otto amici sono travolti dall’esplosione, gravemente feriti, li trasportano in ospedale. Il portavoce della polizia promette futuri dettagli ma delle condizioni dei ragazzi non spiega nulla. Stesso giorno stesse ore a 10.000 Km di distanza altri ragazzini altra scalciata: Accade in Marocco a Laayoune, in periferia, a sud della città. Un gruppo di giovani rinviene una mina, curiosi osservano l’oggetto di morte. Impossibile attraversare in quel momento le menti, i pensieri dei ragazzini. Sembra di rivivere e riscrivere la storia del bimbo di otto anni di Bourem. Infatti, all’improvviso uno del gruppo scalcia con violenza la mina, forse un calcio colmo di rabbia e disperazione. Ma la mina esplode ferendo gravemente i 5 ragazzi. I feriti (viso, arti, torace) sono soccorsi e trasportati all’ospedale della città. Le autorità locali avrebbero aperto un’indagine voluta dall’ufficio del Pubblico Ministero, rivolta alla causa dell’incidente, certo atto dovuto, ma chi dovrebbe essere incriminato ? la mina ? non è possibile, il costruttore dell’ordigno ? O magari la guerra ? Stesso giorno a Cherson in Ucraina, località Tsyurupinsk una persona è intenta a raccogliere ferro, sua intenzione rivenderlo per procurarsi denaro. Ma sceglie il posto sbagliato o al contrario per il recuperante di metalli è il luogo ideale. L’uomo raccoglie metallo in un ex campo d’addestramento militare. Tra bossoli e quant’altro l’uomo trova un ordigno bellico, si china, lo raccoglie, è pesante, la bomba cade ed esplode. La vittima subito soccorsa subisce numerose ferite da schegge sul viso, trauma cranico, all’addome. In ospedale subisce l’amputazione di una gamba. Altri problemi all’apparato visivo e all’udito. Anche in questo caso la magistratura avrebbe aperto un’inchiesta. Non è finita, in Vietnam a Bu Gia Map, una donna in stato di gravidanza è vicina ad un fuoco acceso da qualche ora. All’improvviso è investita dall’esplosione di un residuato bellico interrato. È subito soccorsa e condotta presso Cho Ray Hospital in Hồ Chí Minh. La vittima, la signora Tran Thi Nam giunge in ospedale in gravissime condizioni, è ferita in ogni zona del corpo, i medici, attraverso un parto cesareo riescono a far nascere il bambino, ma i traumi della donna sono irreversibili. E tra questi il danno permanente all’apparato visivo.
Giovanni Lafirenze
Foto: mmtimes.com