di FRANCESCO RIDOLFI
MOTTA SANTA LUCIA – La bomba scoperta negli
scorsi giorni da un graduato dell’Esercito originario proprio di Motta
Santa Lucia, Antonello Aiello, durante una escursione nei boschi
dell’area circostante il paese è tutt’altro che un semplice residuato
bellico. Come rilevato, infatti, dagli esperti del Genio guastatori di
Castrovillari, facenti parte dell’XI reggimento di Foggia, l’ordigno
contiene al suo interno oltre 100 chilogrammi di esplosivo perfettamente
armato e le spolette di innesco sono tuttora, a distanza di quasi 70
anni, funzionanti, quindi, non si tratta certo di un pezzo da museo. Per
questa ragione il recupero, messa in sicurezza, disinnesco e
brillamento della bomba sono operazioni che dovranno essere effettuate
con la massima attenzione e, soprattutto, con un intervento che
richiederà, probabilmente, anche la presenza di un supporto aereo a
causa della zona impervia in cui l’ordigno è stato ritrovato.
La scoperta, come detto, risale a quale giorno fa ed è avvenuta ad
opera di un militare originario di Motta Santa Lucia che si trovava sul
posto per una escursione e li ha visto la spoletta della bomba
fuoriuscire da un cumulo di terra. Essendo un militare esperto ha subito
compreso che poteva trattarsi di un residuato bellico potenzialmente
pericoloso e così ha avvertito le autorità militari e civili affinché
venisse attivata la procedura per la verifica dell’armamento. Sul posto
si sono recati i soldati del Genio Guastatori dell’Esercito, unici
deputati ad operare per il disinnesco di ordigni di questo tipo, che
hanno proceduto a riportare alla luce la bomba, in modo da poterne
identificare il modello, per poi passare alla provvisoria messa in
sicurezza sul posto attraverso la copertura della spoletta e
l’ancoraggio al terreno dell’ordigno. L’area è stata successivamente
circoscritta dai carabinieri di Conflenti in modo da evitare che
soggetti non autorizzati, e soprattutto non competenti, potessero
avvicinarsi. Oggi si è poi svolta una riunione in prefettura durante la
quale sono state decise le modalità per il recupero dell’ordigno e il
successivo brillamento che sarà effettuato nel corso dei prossimi
giorni.
La delicatezza dell’operazione è data tanto dall’impervietà dell’area
quanto, soprattutto, dalla circostanza che il quantitativo di esplosivo
contenuto fa sì che la bomba, in caso di deflagrazione, possa arrivare
ad avere uno spettro di azione di quasi un chilometro. Ben si comprende,
dunque, l’elevato pericolo che l’ordigno rappresenta per la comunità e
il motivo per cui operazioni di questo tipo possono essere compiute
esclusivamente da personale altamente specializzato dell’Esercito.
Fonte:
http://www.ilquotidianoweb.it/news/cronache/712919/Monta-S–Lucia–si.html
scorsi giorni da un graduato dell’Esercito originario proprio di Motta
Santa Lucia, Antonello Aiello, durante una escursione nei boschi
dell’area circostante il paese è tutt’altro che un semplice residuato
bellico. Come rilevato, infatti, dagli esperti del Genio guastatori di
Castrovillari, facenti parte dell’XI reggimento di Foggia, l’ordigno
contiene al suo interno oltre 100 chilogrammi di esplosivo perfettamente
armato e le spolette di innesco sono tuttora, a distanza di quasi 70
anni, funzionanti, quindi, non si tratta certo di un pezzo da museo. Per
questa ragione il recupero, messa in sicurezza, disinnesco e
brillamento della bomba sono operazioni che dovranno essere effettuate
con la massima attenzione e, soprattutto, con un intervento che
richiederà, probabilmente, anche la presenza di un supporto aereo a
causa della zona impervia in cui l’ordigno è stato ritrovato.
La scoperta, come detto, risale a quale giorno fa ed è avvenuta ad
opera di un militare originario di Motta Santa Lucia che si trovava sul
posto per una escursione e li ha visto la spoletta della bomba
fuoriuscire da un cumulo di terra. Essendo un militare esperto ha subito
compreso che poteva trattarsi di un residuato bellico potenzialmente
pericoloso e così ha avvertito le autorità militari e civili affinché
venisse attivata la procedura per la verifica dell’armamento. Sul posto
si sono recati i soldati del Genio Guastatori dell’Esercito, unici
deputati ad operare per il disinnesco di ordigni di questo tipo, che
hanno proceduto a riportare alla luce la bomba, in modo da poterne
identificare il modello, per poi passare alla provvisoria messa in
sicurezza sul posto attraverso la copertura della spoletta e
l’ancoraggio al terreno dell’ordigno. L’area è stata successivamente
circoscritta dai carabinieri di Conflenti in modo da evitare che
soggetti non autorizzati, e soprattutto non competenti, potessero
avvicinarsi. Oggi si è poi svolta una riunione in prefettura durante la
quale sono state decise le modalità per il recupero dell’ordigno e il
successivo brillamento che sarà effettuato nel corso dei prossimi
giorni.
La delicatezza dell’operazione è data tanto dall’impervietà dell’area
quanto, soprattutto, dalla circostanza che il quantitativo di esplosivo
contenuto fa sì che la bomba, in caso di deflagrazione, possa arrivare
ad avere uno spettro di azione di quasi un chilometro. Ben si comprende,
dunque, l’elevato pericolo che l’ordigno rappresenta per la comunità e
il motivo per cui operazioni di questo tipo possono essere compiute
esclusivamente da personale altamente specializzato dell’Esercito.
Fonte:
http://www.ilquotidianoweb.it/news/cronache/712919/Monta-S–Lucia–si.html
Foto: Il Quotidiano della Calabria
Il Maresciallo Giuri verifica l’innesco della bomba.
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