di Francesca Grillo
CORSICO – Solo l’arrivo degli artificieri ha potuto chiarire l’origine della bomba rinvenuta poco prima delle 14 sull’Alzaia Trieste. L’ordigno, trovato da un uomo che passava di lì per andare al lavoro, si trovava sull’argine interno del Naviglio. A dare l’allarme, due operai della ditta di allestimento, proprio di fianco al tempio buddhista. I Carabinieri hanno chiuso la strada, poi gli agenti della Polizia Locale hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area, consentendo ai militari di procedere con le manovre di recupero. Sul posto è arrivato anche il sindaco Filippo Errante che ha predisposto insieme ai militari le manovre per il recupero della bomba, contattando i proprietari della cava dove farla brillare. Gli artificieri hanno prelevato l’ordigno e dalle primissime ricostruzioni pensano si tratti di un mortaio inesploso, forse abbandonato o trascinato dalla corrente dopo un’esercitazione di anni fa. L’origine, infatti, è da collocare tra gli anni Cinquanta e gli Ottanta: i militari hanno escluso subito che si potesse trattare di un ordigno della Seconda Guerra Mondiale. Per poter esaminare meglio il mortaio, gli artificieri lo hanno prelevato e fatto brillare nella vicina cava Merlini di Zibido San Giacomo, dove spesso vengono portate le bombe ritrovate dopo qualche scavo o pulizia del letto del canale per la successiva esplosione. Gli artificieri hanno fatto brillare l’ordigno e valuteranno nel dettaglio il tipo di innesco. La strada, chiusa al passaggio di pedoni, ciclisti e auto, è stata poi riaperta dopo un paio d’ore.
Foto-Fonte: http://giornaledeinavigli.it/cronaca/mortaio-nel-naviglio-corsico-artificieri/
È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Forze di Polizia.