Accade sabato 4 ottobre, la notizia appare oggi e grazie all’autorevole: La Voix Du Nord. La vicenda, si svolge nel piccolo comune francese di Monchy-au-Bois, protagonisti due uomini padre 70 anni, figlio 50, entrambi agricoltori. I due a giornata lavorativa conclusa, vale a dire più o meno verso le 19, per eliminare più velocemente possibile delle sterpaglie che di fatto ostruiscono l’accesso ad alcune strade decidono d’accendere un fuoco che ovviamente si allarga sempre più. le fiamme producono calore, ovvio, quest’ultimo penetra nel sottosuolo, s’incunea tra gli strati del terreno vegetale. Quel terreno durante la prima guerra mondiale è stato teatro di numerose, feroci, battaglie, infatti nascondono numerosi ordigni. Nel contempo la temperatura prodotta dall’incendio raggiunge valori termici molto alti e come fosse un feroce bisturi taglia e penetra sempre più in profondità. Il calore raggiunge la prima granata, questa esplode, proietta in alto sia le proprie schegge, sia terreno e sassi che colpiscono e feriscono i due agricoltori. Mentre si attendono i soccorsi esplode il secondo ordigno. Sul luogo oltre ad i mezzi di soccorso giungono, artificieri sminatori e Vigili del Fuoco. A dire dei tecnici sarebbero esplose due granate da 114mm e da 77mm. Intanto con il senno di poi (tutto il mondo è lo stesso paese), le autorità del luogo avvertono i cittadini di non toccare, non spostare, nulla che possa assomigliare a bombe a mano, da mortaio, proiettili, etc.
G.L.
lavoixdunord.fr |
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