Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

L’impegno dell’Italia per lo sminamento umanitario in mostra all’ONU

Categories: Editoriali

New York

Martedì si è inaugurata al Palazzo di Vetro la mostra multimediale sullo sminamento umanitario co-organizzata dall’agenzia specializzata delle Nazioni Unite UNMAS insieme con l’Italia, la Germania e gli Stati Uniti. L’esposizione è collegata al simposio tenutosi sempre martedì all’ONU sull’omonimo tema, “Mine Action Cannot Wait” (l’azione di sminamento non può aspettare), promosso dagli stessi Paesi insieme con Vietnam e Cambogia , per commemorare la Giornata Internazionale per l’Azione contro le Mine e gli Ordigni Bellici Inesplosi. La ricorrenza è stata voluta dalle Nazioni Unite per questo combattere flagello che causa ogni anno in tutto il mondo migliaia di vittime, in grandissima parte civili, anche a distanza di tanti anni dalla fine dei conflitti. Il simposio ha raccolto le testimonianze di esperti, rappresentanti e funzionari di varie entità ONU, nonché di vittime e sopravvissuti. Il tema dello sminamento è particolarmente caro all’Italia, che da anni è fra i maggiori partner di UNMAS e di cui è stato quinto donatore a livello globale nel 2022. L’Italia riveste nel 2023 il ruolo di presidente del Mine Action Support Group ( MASG). Fra i progetti più recenti realizzati da UNMAS grazie al contributo italiano, un programma di formazione in Libia per la consapevolezza sui rischi delle armi leggere. La mostra resterà esposta per 6 settimane (fino al 15 maggio), e sono 30 mila i visitatori attesi. I pannelli e video espositivi raccontano anni di azione di sminamento ONU in Cambogia, Laos e Vietnam, evidenziando i risultati raggiunti ma anche il grande lavoro che resta da fare. 30 Stati e territori sono stati dichiarati liberi da ordigni, ma vi sono ancora 67 stati o territori contaminati. Questo pone un rischio esistenziale per le popolazioni coinvolte oltre che spingere milioni ad abbandonare il proprio Paese di origine in quanto insicuro. Fra i contenuti della mostra anche la contaminazione da ordigni esplosivi di matrice più recente, come quella in Myanmar, Ucraina e Yemen, ed il loro impatto sulla vita quotidiana delle consumatori. L’Ucraina secondo l’ONU è fra i territori più contaminati da mine a livello mondiale.

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Foto-Fonte: https://lavocedinewyork.com/onu/2023/04/05/limpegno-dellitalia-per-lo-sminamento-umanitario-in-mostra-allonu/

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