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Federico Spadoni
A febbraio dalla sabbia ne sono spuntati 12. Il mese scorso altri 19. Ora, gli ordigni della Seconda Guerra Mondiale rinvenuti nella spiaggia di Lido Adriano in appena 400 metri di arenile e in soli 3 mesi, hanno superato la quota 60. Un numero che a memoria rappresenta uno dei più corposi ritrovamenti bellici avvenuti nel nostro territorio in anni recenti. A differenza dei meno pericolosi proiettili di mortaio recuperati il 21 aprile, gli ultimi reperti riemersi sono di dimensioni superiori: una bomba al fosforo è stata estratta e fatta brillare giovedì, a due giorni appena di distanza da un analogo ritrovamento. Motivo per il quale nel tratto di spiaggia compreso tra gli stabilimenti Giada Beach e Azzurra vige ancora l’ordinanza del sindaco che vieta categoricamente l’accesso, se non alle forze dell’ordine e ai gestori dei Bagni, che già devono fare i conti con i ritardi nei lavori per l’inizio della stagione balneare. Gli artificieri sono al lavoro in questi giorni per la bonifica, che avviene estraendo il materiale esplosivo, in parte potenzialmente ancora pericoloso, per farlo brillare alla cava di Ravenna. Una procedura delicata che coinvolge diverse forze dell’ordine, capitaneria di porto, vigili del fuoco, carabinieri. Alla locale Stazione dell’Arma si era rivolta – in occasione del ritrovamento di metà aprile delle 19 munizioni da mortaio – la ditta specializzata in ricerca di materiale ferroso, la Sos Diving Team, azienda padovana autorizzata dal Ministero della Difesa e dotata di strumenti in grado di rilevare la massa magnetica degli oggetti nascosti a varie profondità del sottosuolo. Durante le ricerche, partite il 20 aprile sulla base dell’incarico affidato dal tavolo della Prefettura già a febbraio, di ferri vecchi sepolti ne hanno portato alla luce parecchi. Ma a decine, sono spuntate fuori anche bombe e proiettili.
https://www.corriereromagna.it/lido-adriano-lo-strano-caso-della-spiaggia-dove-spuntano-ordigni/
È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Forze di Polizia
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Foto: Il punto in cui sono affiorati alcuni residui bellici a Lido Adriano (foto Massimo Fiorentini)