Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

L’EREDlTA’ DELLA GUERRA: GLI ORDIGNI BELLICI INESPLOSI

Categories: Bonifica perché

Mercoledì 03 dicembre 2014 Sala Teatro – Centro Giovanni
XXIII Piazza Piloni,11 BELLUNO
Essendo stato teatro di episodi guerra e combattimenti tra
le opposte fazioni belligeranti, anche il territorio della
provincia di Belluno presenta ancora zone con ordigni
bellici inesplosi di vario tipo: bombe d’aereo, bombe da
mortaio, bombe a mano, granate di piccolo, medio e grande
calibro, proiettili di artiglieria, trappole esplosive,
congegni
esplosivi antiuomo. Non è affatto insolito che queste armi,
invecchiate nell’aspetto ma ancora pienamente funzionanti,
emergano in occasione di cantieri stradali, opere edilizie e
perfino
durante i lavori di ristrutturazione nelle case. Tutta
l’Italia
è riguardata da questo pericolo, come dimostra il fatto che
ritrovamenti di ordigni bellici inesplosi negli ultimi dieci
anni
sono avvenuti in tutte le Regioni del nostro paese, in
quantità
davvero rilevanti.
Secondo dati del Ministero della Difesa ancora oggi in
Italia,
infatti, ogni anno vengono rinvenuti oltre 60.000 ordigni,
principalmente della seconda guerra mondiale, che nel 2013
hanno causato 11 gravi ferimenti e già altri 4 nei primi
mesi
del 2014. E di marzo del 2013, ad esempio, il tragico
ferimento
di tre giovani ragazzi a Novalesa, nel torinese, in cui
Nicolas
e Lorenzo hanno perso la vista – il primo anche la mano – a
causa dell’esplosione di un ordigno trovato in un campo; nel
luglio 2014 si è poi verificato il decesso di un uomo a
causa
anche delle conseguenze delle ferite riportate pochi mesi
prima per lo scoppio accidentale di un ordigno bellico
mentre
lavorava nel vialetto della sua casa.
Settant’anni fa anche il presidente dell’Associazione
Nazionale
Vittime Civili di Guerra Giuseppe Castronovo, all’età di 9
anni
perse la vista a causa dell’esplosione di “una penna bomba”.
è la riflessione su questi dati ed il desiderio che la
guerra
finisca per sempre nel nostro Passe, che ha fortemente
motivato
l’Associazione a costituire uno specifico Dipartimento
Ordigni inesplosi, con finalità di studio e ricerca, e a
mettere
in atto una campagna finalizzata all’informazione
sull’attualità
di questo fenomeno e alla prevenzione sul rischio di
incidenti
connessi al ritrovamento di ordigni bellici. Chi si imbatte
oggi in qualche parte del Paese in un ordigno bellico,
infatti,
talvolta lo scambia per qualche oggetto di uso comune (ad
es.
un lumino, un giocattolo, un rottame, una penna), altre
volte
lo ritiene innocuo, magari un reperto da collezionare,
pensando
erroneamente che a distanza di tanti anni abbia perso la
capacità di detonare.
Con una corretta informazione dell’entità del fenomeno e
dunque sulla concreta possibilità di imbattersi in uno di
questi
ordigni e della pericolosità di questi se manipolati da
personale
non specializzato, molti tragici incidenti potrebbero essere

evitati.
Programma: Ore 11,35
Intervento del Presidente dell’ANVCG Belluno
Michele Vigne
Ore 11,45
Saluti delle autorità
Ore11,55
presentazione del libro “Schegge assassine”
Ore 12,10
Premiazione del concorso degli studenti delle
Scuole in rete “Con la pace non finisce la guerra”
Ore12,45
conclusione
Coordina i lavori
il giornalista Andrea Cecchella di Telebelluno

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