di Francesco Fain
GORIZIA «Predisporremo l’istanza di riesame. Puntiamo agli arresti domiciliari». L’avvocato goriziano Samo Sanzin tutela gli interessi del goriziano P.V., classe 1982, arrestato nei giorni scorsi dai militari dell’Arma per “possesso illegale di ordigni esplosivi e sostanza stupefacente ai fini di spaccio”. Come si ricorderà, i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Udine avevano scoperto un autentico arsenale in pieno centro storico, in via Rastello, peraltro non lontano dalla Prefettura. L’operazione, si poteva leggere in una nota, aveva posto fine ad una «pericolosa attività clandestina di recupero e scambio di materiale esplosivo risalente al primo conflitto mondiale». Tanti i residuati bellici posti sotto sequestro: 81 ordigni esplosivi, tutti carichi e come tali assolutamente pericolosi, anche di grosso calibro, tra cui 6 proietti da cannone, granate di varie dimensioni e potenzialità, nonché 851 cartucce da fucile e 196 cartucce da pistola di vario calibro, tutte potenzialmente impiegabili. Oggi, a parlare è la difesa. «Il mio assistito – spiega Sanzin – non è assolutamente un terrorista che aveva chissà quali intenzioni. Semplicemente, è un appassionato della prima guerra mondiale». Ma da questa attività di “raccolta”, l’uomo ricavava anche dei proventi, dei guadagni. «Molto di questo materiale veniva rivenduto – spiega ancora il legale -. P.V. è disoccupato e ha un figlio a carico. Dove vendeva questo materiale? Alle fiere di articoli militari, mi riferisco a quella che si svolge ogni sei mesi a San Pietro-Vrtojba in Slovenia, denominata “Militaria”», spiega l’avvocato Sanzin. L’appuntamento sloveno, basta fare una veloce ricerca sul web, è uno degli eventi dedicati al collezionismo di “cose militari” più importanti dell’area mitteleuropea. «In pratica, era diventata una questione di sopravvivenza. Tutto questo materiale l’ha trovato in montagna. Mi auguro che possa ottenere i domiciliari». I residuati sono stati trovati addirittura in cucina, nascosti sotto i mobili e vicino alle condutture del gas. Sotto il leoo, pare ci fossero addirittura sei proiettili con un calibro di 149 millimetri: munizioni da cannone. Sempre nell’abitazione di via Rastello, i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Udine hanno rinvenuto anche caricatori per mitragliatrice, spezzoni di proietto contenente polvere da sparo, spezzoni di tubo esplosivo e materiale vario per la ricerca, come visori notturni e metal detector, nonché tre piante di marijuana, del peso di oltre 220 grammi, «che facevano da corollario all’impressionante mole di esplosivi rivenuti», ribadiscono i militari dell’Arma. Foto-Fonte: http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2016/11/23/news/vendevo-residuati-bellici-per-vivere-1.14456565