Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

La guerra in spiaggia

Categories: Editoriali

Mentre in altre parti del mondo la guerra continua a produrre i suoi orrori in Europa gli ordigni, residuati delle due guerre mondiali quasi divertono. La guerra oggi, dalle nostre parti, se non è attrattiva non fa neanche più notizia. La guerra, il terrorismo, attraverso uccisioni mediaticamente forti  devono far saettare verso l’alto l’audience televisivo, vendere pubblicità d’ogni tipo, rifilare ai lettori copie o abbonamenti a giornali nazionali o locali. Infatti i “piccoli” conflitti in corso non sono degni neanche di una terza pagina. Tuttavia la guerra è guerra diceva qualcuno, la guerra uccide, a distanza d’anni può divertire. Infatti è notizia di questi giorni ciò che è accaduto ad una famiglia irlandese in ferie tra i lidi di   Burry Port nel Galles. Una famiglia ed una spiaggia come tante in Europa. Genitori giovani, per loro la guerra è vicenda troppo geograficamente lontana, quelle mondiali del secolo trascorso solo qualche ricordo liceale. I due figlioli a differenza dei coetanei siriani il termine guerra è semi-sconosciuto. Tuttavia i figli della coppia per due giorni consecutivi giocano con una grande boa abbandonata da tempo in spiaggia. Una boa? Una boa per i piccoli, per chi gestisce spiaggia, per ogni persona che ha frequentato il lido dal 1945 ad oggi e per chi nel tempo è stata persona delegata a gestire la sicurezza della città. La boa dei bambini, altro non è che una mina di profondità risalente alla seconda guerra mondiale. Giovanni Lafirenze

Foto: ad.nl

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