di Natalia Piemontese
Margarida Luis Sitoe, smina i terreni. Vive in Mozambico e lavora per conto delle Nazioni Unite, nell’ambito del Programma per lo Sviluppo e in particolare per l’opera di sminamento umanitario che dovrebbe portare il Paese aliberarsi completamente dalle mine entro la fine dell’anno. Ha ancora senso, viene da chiedersi di fronte ad un simile esempio, parlare di lavori da donne e lavori da uomini? Negli ambienti meno misogini il pretesto della differenza è giustificato in modo cavalleresco dalla maggiore forza fisica dell’uomo rispetto a quella della donna. Ma anche in questo caso ormai, piovono smentite di rilievo. In quanto donna africana si sente realizzata, percepisce un salario e prende parte alla fase decisionale del progetto. Il suo ruolo però va oltre: non si tratta infatti solo di un lavoro fisico da svolgere sotto il sole, scavando nella terra e percorrendo decine di chilometri, si tratta invece, di partire dal ruolo che la donna ricopre nella società di riferimento.
L’importanza delle donne in questo contesto ha permesso un rilevamento più preciso delle zone minate: le donne africane sono purtroppo le più esposte a questi pericoli, essendo quelle che con maggior frequenza rispetto agli uomini lavorano nei campi, vanno a prendere l’acqua o a cercare legno avventurandosi fuori dai sentieri battuti. Grazie al coinvolgimento di donne come Margarida Luis è stato possibile tracciare una vera e propria mappa del territorio minato, decidere da dove cominciare il percorso di sminamento oltre che condurre campagne di sensibilizzazione ed educazione al rischio delle mine anti-uomo. Grazie al loro contributo oggi i campi possono essere coltivati, i bambini possono giocare liberamente fuori dalle scuole e tutta la comunità è in grado di vivere in modo normale.
Fonte: http://news.biancolavoro.it/professioni/2767-un-lavoro-da-donne-sminare-i-terreni
Campagna sensibilizzazione sul tema
ordigni inesplosi promossa dall’ANVCG |
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