di Antonio Puglisi
La “clessidra del tempo” comprende 10 racconti che nascono durante le ore lavorative all’interno di una RSA. L’autrice, Bettina Di Bartolo, è un OSS operatore socio sanitario, una professione che va al di la’ di prendersi cura della persona affidata o del soddisfare i bisogni primari dell’assistito: c’è tutto un mondo di emozioni e sentimenti che sfociano da un semplice sguardo permeato dalla malattia.
Sono pagine vere che meritano di essere divulgate oltre le mura di una semplice stanza con la convinzione che la malattia annebbia la mente ma non il cuore. Nella “clessidra del tempo” ci sono sguardi, emozioni, confidenze tradotte in parole che appellano inesorabilmente e chiamano in causa.
Spesso, dietro le mura e i vetri delle strutture di accoglienza per anziani, si custodiscono anime affrante, cuori pieni di nostalgia e violentemente aggrappati ai propri ricordi che non possono rimanere chiusi e nascosti.
La vecchiaia appartiene a tutti, e’ una tappa fondamentale della vita alla quale nessuno può scappare: le case di riposo diventano custodia di questo tempo e da qui ha origine il titolo in cui il tempo scorre e lascia traccia: i ricordi, le esperienze riviste in quei granelli che scivolano giù, si accumulano, paiono giacere inerti e invece sono nutrimento dell’anima che non vuole, non può lasciarsi andare e farsi trascinare via da questo mondo, dalla nostra realtà.
E’ una realtà che si nasconde dietro le rughe, dietro lo sguardo spento e trova la chiave di lettura nella vita di tutti i giorni e dall’incontro di un retrogusto amaro di un farmaco e la carezza di un sorriso plasma un concerto di enfasi nel silenzio sofferto dell’età.
Ebbene, la “clessidra del tempo” ha voluto mettere in risalto istanti di tempo che scorrono durante le ore di lavoro all’interno di un “mondo” reale, spesso estraneo alla frenesia, quello all’interno di una RSA. Apparentemente sembra il luogo ove regnano sovrane sofferenza e malattia senza pensare che ci sono attimi che meritano di essere ripresi e focalizzati attraverso lo zoom del rendere noto a tutti.
Sono stati proprio “gli anziani” a dare l’input per cleptare questi momenti e fissarli su questi fogli.
Bettina Di Bartolo inizia a scrivere all’eta’ di 14 anni. Il suo primo cimentarsi in quest’arte concerne raccolte episodiche di componimenti in lingua galloitalica. Nel 2005 partecipa e si classifica al quarto posto al premio di poesia “San Frareau, città gallo-italica” con la poesia intitolata “La vichjieia” (La vecchiaia).
Nel 2007 grazie al patrocinio del Comune di San Fratello, della Provincia Regionale di Messina, della Regione Sicilia, del Parco dei Nebrodi e della Pro Loco Apollonia di “San Fratello”, pubblica il calendario in lingua galloitalica “Un viaggio nel passato per capire chi siamo” con la collaborazione della poetessa Ricciardi, opera che nel 2008 giunge alla seconda edizione; sempre lo stesso anno, scrive un componimento teatrale sulla vita di San Benedetto il Moro da San Fratello edito sempre con il patrocinio del Comune di San Fratello e della Provincia Regionale di Messina dal titolo “U gighj nar” (Il giglio nero) rappresentato parzialmente nel settembre 2007 in occasione del bicentenario della canonizzazione del santo, opera che si piazza al secondo posto al Premio Internazionale “Il Convivio” nella sezione Teatro dialettale.
Molte delle sue opere in lingua galloitalica sono contenute anche nell’antologia che l’Archeoclub di Sperlinga (Enna) ha curato in occasione delle rassegna di poesia in gallo-italico svoltasi nel 2006.
Nel dicembre del 2007 organizza il concorso di poesia “Benito Montalto” e cura in seguito la raccolta delle opere partecipanti “Tra buio e luce”.
Nel febbraio 2008 le viene conferito un premio a Palermo al concorso internazionale “Associationne Europenne des Cheminots” per la poesia in lingua galloitalica.
Riceve vari consensi in varie rassegne e manifestazioni culturali sia per i versi in vernacolo che in lingua italiana.
Come socia prima e presidente dopo, della locale Pro Loco “Apollonia” e’ stata impegnata nell’organizzazione di eventi culturali e mostre: ha curato il progetto sul galloitalico riguardante una sorta di “museo su carta”, un lavoro di intervista agli anziani del luogo su una scheda di 19 domande con lo scopo di riportare alla luce le testimonianze della San Fratello di una volta, fatta di tradizioni, di superstizioni, di preghiere, di canzoni…con il recupero di preziose foto.
Parte delle notizie rinvenute, riguardanti la storia locale durante la seconda guerra mondiale, sono state pubblicate sul sito www.biografiadiunabomba.it di Giovanni Lafirenze.
Nel dicembre 2008 cura la trascrizione e la traduzione della silloge di poesie “La curnisg du passea” (La cornice del passato) del poeta sanfratellano Benedetto Lo Iacono.
Nel 2010 si presta a tradurre in lingua galloitalica la poesia “A Pascua re jurei a San Fratellu” ( La Pasqua dei Giudei a San Fratello) dell’amico e poeta Fabio Messina di Siracusa, edita nella raccolta dello stesso “Sicilia bedda Matri”.
Nel dicembre 2010 pubblica la sua prima silloge di poesie dal titolo “INTARSI” con la casa editrice Montedit di Melegnano (MI), opera che nel maggio 2011 si classifica al primo posto al concorso internazionale di poesia “Citta’ di Bitetto” (Ba).
Nel luglio 2012 scrive la tesina “La funzione dell’OSS nella prevenzione e cura delle lesioni cutanee” che presenta alla fine del corso di Operatore Socio Sanitario anno 2011-2012 completa di esperienze e considerazioni personali.
Ha tanto amore per il suo lavoro che svolge dal 2009 all’interno del Centro Polifunzionale Il Gelso, e si sente responsabile e custode dell’animo anziano e dal suo coinvolgimento emotivo “Nonno raccontami una storia” ideato nel giugno 2013.
Fonte: http://www.98zero.com/76748-la-clessidra-del-tempo-ultimo-lavoro-di-bettina-di-bartolo.html