Darfur, Provincia del Sudan, località Al Ashara, ad est del Jebel Marra. Mohiuddin Mahmud Issa 12 anni e Yusuf Hamid 17, trovano non distante da una deserta stradina un residuato bellico, Il 12enne incurante del grave pericolo che affronta inizia a giocare a smanettare l’Uxo rinvenuto. Yusuf allerta l’amico, vorrebbe che lo posasse al suolo e scappare via. Mahmud Issa, non ascolta i saggi consigli di Yusuf e continua a giocare e sollecitare l’ordigno. Yusuf tenta di strappare dalle mani di Mahmud Issa la bomba che in quel momento esplode. Il boato è potente, ad Al Ashara giunge forte e chiaro, i residenti comprendono, inviano soccorsi. Ma, Mahmud Issa è dilaniato da schegge e sassi che straziano ogni parte del suo corpo. Yusuf è ferocemente colpito all’inguine, arti inferiori, tronco e viso. I soccorritori giungono sul posto il ragazzino è deceduto, Yusuf è ancora in vita, i compaesani lo trasportato presso l’ospedale più vicino. I medici gli amputano entrambe le gambe, ma Yusuf ha subito schegge sul viso che lo hanno reso cieco e patito altri danni fisici tra questi anche traumi all’apparato uditivo. Una vicenda quella di Issa e Yusuf identica alla tragedia accaduta 24 ore prima a 4 fratellini ruandesi: Olivier 12 anni, Fulgence, 10, Kevin, 8, Igiraneza 4. Tragedie continue e senza fine, alimentate dalle guerre in corso. Drammi da perseverare ad evidenziare, per stimolare le coscienze più labili e distratte. Issa e Yusuf oggi vittime civili di guerra, come un tempo in Europa lo sono stati i nostri nonni, Nuove vittime di guerra che dovrebbero far riflettere più persone: “l’essere umano per essere tale deve silenziare ogni arma e lavorare per ristabilire la gioia di vivere in ogni angolo geografico del nostro pianeta”. Diffondere come ripete da sempre il Presidente Giuseppe Castronovo “una sincera cultura della Pace”.
Giovanni Lafirenze
Foto-Fonte: dabangasudan.org