Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Indicibili sofferenze per i civili israeliani e palestinesi: la comunità internazionale si mobiliti per aprire la strada della pace

Categories: Editoriali

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“Assistiamo con angoscia alle cronache del brutale attacco di Hamas contro Israele: le immagini delle violenze nei confronti dei civili sono atroci e dimostrano ancora una volta come a pagare il prezzo più alto della guerra siano sempre i cittadini innocenti. Giovani israeliani sono stati letteralmente falciati durante un momento di svago, i kibbutz rastrellati dai miliziani casa per casa. Ogni ora che passa i numeri di questa escalation di violenza diventano più drammatici: 700 morti e oltre 2.000 feriti israeliani, a cui si sommano 750 dispersi e 130 ostaggi. Sul fronte palestinese l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha) conta 123.000 sfollati nella Striscia di Gaza, a cui si aggiungono 436 morti e 2270 feriti. Ed ora chi si trova in quei territori è isolato, senza acqua né elettricità, e si prepara a giorni di terrore” dichiara Michele Vigne, Presidente dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), l’ente morale che rappresenta e tutela in Italia le vittime civili di guerra e le loro famiglie. “Siamo davanti ad uno scenario geopolitico complesso, che si innesta in una cornice internazionale già fortemente instabile a causa del conflitto russo-ucraino. Una situazione di tensione che è andata deteriorandosi e che rischia di espandersi anche in altri territori del Medio Oriente. Facciamo appello alla comunità internazionale affinché tutti intervengano immediatamente per fermare questa drammatica escalation di violenza sui civili” prosegue. “Sottoscriviamo le parole di Papa Francesco che nell’Angelus domenicale ha invocato lo stop alle armi. La potenza di fuoco di Hamas dimostra ancora una volta come il mercato delle armi sia esteso e inarrestabile. È dovere di tutte le democrazie che credono nella pace arrestare, o quanto meno limitare, la proliferazione di armi sempre più potenti attraverso l’universalizzazione dei Trattati e delle Convenzioni esistenti, nonché vigilando affinché questi vengano rispettati” prosegue il Presidente Nazionale ANVCG. E conclude: “Il bilancio delle vittime civili sale di ora in ora, appare chiaro che i numeri già drammatici delle vittime civili sono destinati a salire. È un numero di sofferenza inaccettabile che accomuna tutti gli innocenti che pagano la follia della guerra e del terrorismo. Auspichiamo che si apra al più presto la via della pace”.

Foto: retepacedisarmo.org

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