Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

INCURSIONI AEREE SU FOGGIA

Categories: Bonifica perché

28/5/43 – Stazione Ferroviaria.

31/5/43 – Ore 09:20 B-17 sulla Città sono colpite: Stazione Ferroviaria, area urbana, (Piazza Cavour), Aeroporto Gino Lisa. 153 Vittime. Non è finita. La sera Verso le 22:30: l’obbiettivo è l’aeroporto di Tortorella, i piloti non disdegnano nuovi sganci su Foggia.

20/6/43 – ore 09:30: Sembra non esistere un punto di mira. Le prime bombe piovono in pieno centro. In poco meno di dieci minuti, vale a dire alle 09:40: le vittime sono già un centinaio.

22/6/43 – L’azione nemica, ancora una volta si concentra nell’area urbana. I primi ordigni cadono intorno le 10:20: colpendo ciò che è già distrutto e incendiano ciò che brucia ancora. Dopo dieci minuti i B-17 sono sulla verticale del Gino Lisa e sganciano. Qui le vittime sono 16.

15/7/43 – Sono le 10:30: Ancora una volta la priorità delle bombe è il centro della città. La popolazione vive le stesse ed identiche scene di morte, dei bombardamenti di Giugno. Ma oggi la Nona Air Force, concede più di un bis. Infatti  tutto  finisce  alle 11:10. Il giorno dopo la città avrà la forza di ricominciare, ma non potrà più contare, sull’aiuto delle 1300 vittime .

22/7/43 – sono esattamente le 09:45: Le Fortezze Volanti sono numerose, sganciano e, la città è distrutta. L’ultima ondata chiude il bombardamento alle 12:20. Foggia in pratica non esiste più. Al suo posto solo un enorme ed incandescente braciere. Oggi le vittime sono quasi 8000.

16/8/43 – Il centro ormai può essere confuso con quello di Torino o Milano. Ma è solo una piccola e semplice Foggia, priva delle grandi ed appetibili industrie del Nord Italia. Il 50% dell’area urbana non esiste più. Solo rovine e macerie ancora fumanti. Eppure: Alle 10:30, dieci B-17, questa volta da una quota molto più bassa, colpiscono ugualmente. Cosa forse non è chiaro neanche a loro, visto che alla data di oggi è ancora tutto distrutto. Ma riescono non ostante gli sfollamenti a causare la morte di 16 persone.

19/8/43 –  Sono le 12:30 quando i B-17, lasciano cadere il loro carico di morte. L’obbiettivo è ancora il centro cittadino. Ma le bombe questa volta possono distruggere soltanto rovine e macerie. Creano enormi crateri all’interno di ciò che non esiste più. Riaccendono fuochi mai spenti. Eppure è un bombardamento violentissimo sia nello spazio che nel tempo. L’attacco si conclude alle 14:00. Si cerca di individuare e, riconoscere le vittime, ma poco dopo la mezzanotte: i B-17 vomitano sulle macerie della città, bombe che diventano sfere infuocate, contenenti schegge roventi. Ordigni le cui esplosioni  producono venti al altissima temperatura, capaci di carbonizzare  all’istante, chiunque

si trovi all’interno della sua azione. La mattina del 20/8/43 queste vittime sono 8000.

25/8/43 – Cosa l’USAAF voglia da Foggia ancora non si capisce. Ma verso le 11:00 i B-17 lasciano precipitare sulla sua verticale uno spezzonamento capace di procurare quasi 1000 vittime.

31/8/43 – Questa volta l’obbiettivo è chiaro: il Gino Lisa. 31 le vittime.

06/9/43 – Ore 10:30 ancora il Gino Lisa. 21 Le Vittime.

 

Si ringrazia il Prof. Spirito per la concessione e l’utilizzo di queste foto

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Foggia durante la Seconda Guerra Mondiale attraverso gli archivi fotografici – a cura del Pr. Saverio Russo

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Foggia nelle ore della sua tragedia – a cura del Padre Odorico Tempesta

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…E la morte venne dal cielo – a cura del Pr. Luca Ciccolella

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