Trieste, 22 giugno – La Regione Friuli Venezia Giulia e la Repubblica di Slovenia stanno lavorando alla stesura di un Piano d’azione comune per ridurre al minimo i rischi legati alla presenza di ordigni bellici inesplosi, in particolare durante gli interventi contro gli incendi boschivi. A tal fine si è tenuta, oggi nel Palazzo della Regione a Trieste, una riunione tra due folte delegazioni. All’incontro, organizzato dall’Amministrazione regionale, hanno preso parte i rappresentanti del Corpo Forestale Regionale (CFR), del Servizio prevenzione e protezione della Protezione civile, della direzione regionale dei Vigili del Fuoco, del Nucleo artificieri e antisabotaggio della Questura di Trieste, del Terzo genio guastatori di Udine, oltre ai dirigenti della Protezione civile slovena e delle unità pompieristiche di Capodistria, Nova Gorica e Sesana. Come è noto, la fascia di confine tra l’Italia e la Slovenia è particolarmente esposta al pericolo degli ordigni inesplosi, soprattutto nell’area che fu teatro di battaglie durante la Prima Guerra Mondiale tra l’esercito italiano e le forze austro-ungariche. La strategia comune alla quale stanno lavorando la Regione e la vicina Repubblica partirà dunque dalla mappatura precisa delle zone a rischio. Inoltre è già in corso un esame di paragone tra le misure adottate nei diversi Paesi con l’obiettivo di condividere dei processi di valutazione dei rischi. All’odierna riunione, durante la quale sono state analizzate soprattutto le procedure di legge slovene, seguiranno altri Tavoli congiunti. L’incontro è stato il secondo appuntamento dopo la prima sessione che si è svolta in maggio a Lubiana.
ARC/PV/EP
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