“la storia insegna, ma non ha scolari”, ripeteva Antonio Gramsci. Certo erano altri punti di vista più “profondi”, tuttavia dovremmo in primis, stupirci, infine convenire che tale aforisma, nato nel secolo scorso, ancora oggi sia servibile con ogni pietanza, in qualsiasi salsa. “la storia insegna ma non ha scolari” o, se li possiede sono tutte “capre”, mandrie di ovini, stratigraficamente ben sparse, tra ogni meandro del moderno mondo politico made in Italy. Ma anche nel sociale, questi greggi non sarebbero poi tanto rari. Infatti è sufficiente aprire un qualsiasi giornale e leggere ciò che accade nel bel paese, ma non solo nel bel paese. A parte i caproni con passaporto estero, oggi vorrei raccontare un evento tragicomico, creato da una Capretta del basso Lazio: una pecorella, piuttosto smarrita, rinviene un residuato bellico risalente alla seconda guerra mondiale, ma anziché segnalare la pericolosa bomba alle Forze dell’Ordine, la raccoglie e genialmente decide di posarla su un parafrane adiacente la superstrada Sora – Cassino. Un terrorista…? Un fedajn…? Un tupamaros…? Nulla di tutto ciò, probabilmente è il gesto di un caprone appartenente ad una razza somara. In ogni caso, questo strano protagonista incurante d’esporre a grande rischio una marea d’automobilisti in ansia di giungere a destinazione, posa l’oggetto al Tritolo e ritorna nell’anonimo recinto d’appartenenza. Non sapremo mai la data di tale gesto, in ogni caso e come tutti gli anni, nel corso delle stagioni estive, ad ogni latitudine del Bel Paese, divampano incendi, Sicilia, Friuli, Gargano, Sardegna. Ettari ed ettari di bosco e sottobosco divorati dalle “insensibili” fiamme desiderose di mutare il futuro dell’aerea boschiva. Ovviamente ogni incendio provoca numerose esplosioni. Botti e controbotti si odono da settanta, novant’anni. Non sono tappi di spumante che volano via, ma bombe o granate delle guerre mondiali che detonano a causa dell’elevato fattore termico. Queste esplosioni a Cassino e dintorni le odono tutti, ognuno è al corrente dell’atroce problema, ma prevenire, (bonificare) costa, perciò l’amministratore di turno, chiama in causa la crisi di questi anni, dimenticando di non aver voluto bonificare neanche nei tempi più ricchi (…). E’ dal 1945 che a Cassino le fiamme boschive risultano sinonimo d’esplosione. Eppure nulla, nessun amministratore sa cosa fare, molti non sanno neppure cosa sia la bonifica, altri ancora affermano che a Cassino la guerra non c’è mai stata, tanto meno le fantomatiche battaglie nel fiume Rapido. I restanti vivono la convinzione che i questi residuati bellici siano posizionati a bella posta tra le fiamme per rendere più adrenalinico l’immancabile intervento dei Vigili del fuoco. Infatti dopo che la terroristica, asinesca, capra posiziona la bomba nei pressi della superstrada, un incendio dilaga tra Frosinone, Pontecorvo, Sora Pofi, i “botti d’estate” non mancano, ma i Vigili del Fuoco dopo aver spento delle sterpaglie a Belmonte Castello trovano un residuato bellico a vista, è rovente, può esplodere in qualsiasi momento. Forse al team di Vigili torna in mente l’intervento del 2008, quando tre loro colleghi del Comando di Latina restano feriti dalle schegge di una bomba esplosa nell’incendio domato. La storia insegna ma non ha scolari o, questi scolari sono asini ripetenti. Infatti viaggiando a ritroso nel tempo, il 14 agosto del 2012 proprio a ridosso della ferrovia Roma Cassino e precisamente in località Casamarciano esplode altro residuato bellico a pochi metri del fiume Sacco. Qualcuno spreca risorse a tal fine…? Nulla di nulla, la fattoria degli animali avrebbe ben altre priorità che la sicurezza dei suoi cittadini. Tutte capre senz’anima, al seguito dei soliti invisibili pastoroni….? Certamente no. La storia insegna ma non ha scolari neanche a proposito dell’incendio sviluppatosi a causa dei fuochi d’artificio sparati dalla cima del monte il 21 marzo
Ancora una volta ripeto: proprio perché da tanti anni nel settore conosco l’argomento bonifica bellica
Giovanni Lafirenze
Ps: se qualcuno volesse replicare su questo specifico argomento o chiedere altro scrivere a info@biografiadiunabomba.it
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